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Venerdì 20 settembre 2024

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Tensione in carcere a Cuneo, tre detenuti intossicati

Nel pomeriggio di oggi (martedì 30 luglio) proteste nella casa circondariale, appiccati incendi, devastate suppellettili, controsoffitti e telecamere

Cuneo

La Guida - Tensione in carcere a Cuneo, tre detenuti intossicati

Ancora tensione in carcere a Cuneo. La denuncia arriva dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe). “Nelle ultime ore nella I Sezione alcuni detenuti hanno devastato tutti le suppellettili, controsoffitto, telecamera, mentre nella IV Sezione hanno dato fuoco e ci sono attualmente tre detenuti intossicati – scrive in una nota Vicente Santilli, segretario regionale del sindacato -. L’accaduto oggi (martedì 30 luglio) intorno alle 13 ed è ancora in corso. Sono intervenuti in supporto agenti di tutto il distretto per ripristinare l’ordine e sicurezza, sul posto anche i Vigili del Fuoco. Momenti come questi sono la piena dimostrazione della professionalità e delle capacità dei poliziotti penitenziari che pur nella limitatezza delle risorse a disposizione, si spende con incrollabile buona volontà per garantire la sicurezza pubblica, assicurando l’ordine all’interno delle carceri”.
Qualche giorno fa una violenta protesta aveva coinvolto centinaia di detenuti a Rieti e Velletri. “Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno – commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe -. Stiamo vivendo un’estate di fuoco nelle carceri e servono immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems o strutture analoghe. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione? Non è più rinviabile una riforma strutturale del sistema, anche ipotizzando eventualmente di ridurre il numero di reati per cui sia previsto il carcere e, conseguentemente, implementare delle pene alternative alla detenzione ed avviare una efficace struttura che consenta la loro gestione sul territorio. Senza però dimenticare di dotare al più presto anche la polizia penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.

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