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Giovedì 21 novembre 2024

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Agricoltura, stop dei lavori nelle ore più calde

La Regione Piemonte prepara un'ordinanza che prevederebbe la possibile sospensione dei lavori agricoli e di cantiere nelle ore più critiche della giornata

Torino

La Guida - Agricoltura, stop dei lavori nelle ore più calde

In arrivo nei prossimi giorni un’ordinanza regionale che prevederebbe la possibile sospensione dei lavori agricoli e di cantiere nelle ore più calde della giornata. La notizia annunciata questa mattina (martedì 30 luglio) a Torino dal presidente Alberto Cirio durante il primo incontro del Taolo regionale contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura (presenti Regione Piemonte, Prefetture piemontesi, associazioni datoriali, sindacati confederali e di categoria, cooperative), convocato per far fronte al problema del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. “Abbiamo raccolto la convergenza di tutte le parti – sottolinea Cirio in una nota  ufficiale -, sull’opportunità di dare immediatamente continuità a un tavolo regionale di coordinamento e monitoraggio. Per estendere a tutto il Piemonte il cosiddetto “modello Cuneo”, il protocollo che ha dato ottimi risultati nel Saluzzese, le singole prefetture del Piemonte, coordinate da quella di Torino, convocheranno a breve incontri a livello provinciale con i soggetti interessati, per analizzare le caratteristiche locali e predisporre l’adattabilità del protocollo alle rispettive specifiche territoriali. Sull’altro fronte urgente, quello della possibile sospensione dei lavori agricoli e di cantiere nelle ore più calde della giornata, ho dato mandato agli uffici di predisporre con urgenza un’ordinanza valida quantomeno fino al 31 agosto, i cui contenuti e modalità applicative saranno discussi preventivamente con le diverse parti interessate in modo da tenere conto delle esigenze inderogabili delle aziende e al contempo offrire una concreta tutela per i lavoratori”.
All’incontro hanno partecipato la vicepresidente e assessore al Lavoro e Formazione Elena Chiorino, l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Parchi, Caccia e Pesca Paolo Bongioanni e l’assessore alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Bussalino. Per le Prefetture erano presenti la vicaria del Prefetto di Cuneo Maria Antonietta Bambagiotti, il vice prefetto di Asti Enrica Montagna, il dirigente della Prefettura di Torino Gianfranco Parente. Per le associazioni di categoria il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici e il Vice Direttore Coldiretti Piemonte Enrico Rinaldi, per Cia Piemonte il presidente Gabriele Carenini e il direttore Giovanni Cardone, per Confagricoltura Piemonte il presidente Enrico Allasia e Marco Boggetti. La delegazione sindacale era composta per la Cgil dal segretario regionale Giorgio Airaudo, Annamaria Poggio e Piertomaso Bergesio; per la Cisl il segretario regionale Luca Caretti, Franco Feria, Paolo Pozzo e Rocco Zagaria; per la Uil Torino e Piemonte il segretario regionale Francesco Lo Grasso; i sindacati dei lavoratori agricoli erano rappresentati da Erisildo Kurti (Uil Cst Asti-Cuneo), Alberto Battaglino (Uila Piemonte), Manuela Vendola (Uila Torino) e Paolo Capra (Uila Asti-Cuneo). Per le cooperative Renzo Brussolo di Legacoop e Roberto Morello di Fedagri.

 

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