I distretti suinicoli del Piemonte da oggi, venerdì 26 luglio, entrano a far parte in modo organico del Piano Regionale di Interventi Urgenti (Priu) per il contrasto alla peste suina africana. Attorno ad essi diventa operativa la fascia con raggio di 15 km all’interno della quale verranno abbattuti tutti i cinghiali presenti, per eliminare qualunque possibile rischio di contagio e conseguente danno agli allevamenti suinicoli, importantissima risorsa economica del Piemonte. Lo comunica la Regione Piemonte.
La misura, studiata e messa a punto nei mesi scorsi, che diventa operativa grazie a una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Parchi, Caccia e pesca Paolo Bongioanni, cui fa capo la delega al contrasto alla Peste suina africana (Psa), in coordinamento con l’assessorato alla Sanità di Federico Riboldi. Spiega Bongioanni: “Il settore suinicolo in Piemonte è una delle più grandi ricchezze del nostro settore primario, e va difeso con misure eccezionali. Sono 1.166 le aziende suinicole attive sul territorio regionale, forti di un patrimonio di 1.272.490 capi. Questo provvedimento ci consente di schierare in campo tutte le forze disponibili per eradicare completamente la presenza dei cinghiali attorno ai nostri distretti suinicoli e attuare un vero e proprio cordone sanitario sterile a difesa dei nostri allevamenti”.
Sono 3 i distretti suinicoli in Piemonte che saranno difesi grazie alla fascia indenne: uno nell’area novarese attorno a Trecate, uno nel Chierese e quello principale in 18 Comuni della pianura cuneese dove si registra la maggiore rilevanza numerica di capi. Fanno parte di quest’ultimo i comuni di Montanera, Savigliano, Piasco, Sant’Albano Stura, Costigliole Saluzzo, Margarita, Monasterolo di Savigliano, Ruffia, Vottignasco, Scarnafigi, Marene, Genola, Morozzo, Castelletto Stura, Villafalletto, Centallo, Fossano, Saluzzo e Tarantasca.
Nel solo territorio comunale di Fossano i capi presenti sono 98.713. Sull’emergenza Psa oggi si è tenuto in Regione anche l’incontro con la dottoressa Marina Costa, componente della Struttura commissariale nazionale, dal quale sono emerse tre precise decisioni che recepiscono le sollecitazioni venute dal mondo agricolo. “Dobbiamo darci rapidamente un coordinamento fra Regioni – spiega Bongioanni – In parallelo voglio spingere i nostri allevatori ad adottare misure per la biosicurezza rafforzata. E infine, faremo richiesta di intervento dei militari per gli abbattimenti, che una volta completato l’opportuno addestramento, potranno affiancare i cacciatori autorizzati e partiranno nella loro azione dalle aree di demanio militare comprese nei parchi delle province di Biella e Torino per poi essere impiegati anche nelle fasce attorno ai distretti suinicoli”.