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Mercoledì 18 dicembre 2024

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Due giovani a processo per rapina e tentata rapina a Saluzzo

Il fatto era avvenuto nel luglio dello scorso anno, all'origine un mazzo di chiavi rubate da un appartamento

Saluzzo

La Guida - Due giovani a processo per rapina e tentata rapina a Saluzzo

Quando i Carabinieri lo trovarono nel locale dove era scoppiata una rissa, aveva ancora nel marsupio la chiave dell’appartamento nel quale si era introdotto poco prima e dove aveva aggredito e derubato il cameriere di un ristorante cittadino. Dopo aver messo a segno il suo colpo nell’alloggio, aveva cercato di derubare anche un altro giovane per strada ma era stato messo in fuga dalle urla di un uomo che aveva assistito alla scena. Accusato di rapina pluriaggravata, lesioni e tentata rapina, il giovane C. G. aveva risarcito le due vittime e aveva patteggiato la pena. Insieme a lui però quella notte dell’8 luglio dello scorso anno c’era anche un altro giovane che, nonostante i due avessero usato delle magliette come passamontagna, era stato riconosciuto poiché i due erano volti noti nel giro dello spaccio cittadino. Accusato degli stessi reati, il giovane di origini marocchine E. E. si è dichiarato completamente estraneo ai fatti contestati e ha scelto di procedere con il rito ordinario che si sta svolgendo davanti ai giudici del collegio del tribunale di Cuneo. L’appartamento nel quale i due si erano introdotti apparteneva al proprietario di un ristorante cittadino che lo metteva a disposizione dei giovani camerieri che facevano pratica nel suo locale; un alloggio con due stanze in cui si alternavano i giovani camerieri che avevano difficoltà a tornare a casa tutte le sere dopo l’orario di lavoro. Era stato così per il giovane F. che una sera dopo il lavoro aveva invitato alcuni amici a casa: tra questi c’erano anche i due accusati della rapina, che il ragazzo conosceva solo di vista. Fu probabilmente in una di queste occasioni che venne sottratta la chiave che il ragazzo era convinto di aver perso e che quindi non poté restituire al titolare quando terminò il suo contratto. Alcune settimane dopo il furto della chiave, avvenne la rapina; la vittima dell’aggressione era sola a casa, appena uscito dal locale che era proprio dall’altra parte della strada. Il giovane sentì la porta aprirsi e i due lo aggredirono colpendolo alla testa probabilmente proprio con il mazzo di chiavi ritrovato nel marsupio di C. G. Dopo avergli rubato i soldi i due scapparono e mentre fuggivano fermarono un altro ragazzo che stava rientrando a casa: “Quello più basso e con un ciuffo di capelli biondi che spuntava dal passamontagna mi disse di dargli i soldi. Pensai fosse uno scherzo ma quello allora mi mise le mani addosso e fece il gesto di prendere il portafogli dalla tasca. Il mio vicino di casa aveva visto la scena, urlò e quelli scapparono. L’altro ragazzo, più alto con la pelle scura e con i capelli neri che si vedevano sulla fronte, era qualche passo dietro. Anche se avevano le magliette che lasciavano scoperti fronte e occhi, li ho riconosciuti perché si vedevano in giro per Saluzzo. Allertato dal suo dipendente appena rapinato, il proprietario del locale arrivò subito sul posto e con lui anche i Carabinieri. Insieme a due amici, la vittima della tentata rapina riuscì a individuare su Instagram i due ragazzi conosciuti di vista e notati tante volte in giro per la città e i Carabinieri iniziarono le ricerche fino a quando vennero avvisati di una rissa in un locale del centro: i militari avevano fermato circa una decina di persone e fra questi c’erano anche i due accusati della rapina: “Quello più basso e biondo era moto agitato e ubriaco – ha riferito in aula il Carabiniere intervenuto sul posto -, nel marsupio aveva un mazzo di chiavi tra cui quella dell’appartamento. L’altro giovane era in disparte, tranquillo”. L’udienza è stata rinviata al 1° agosto per sentire la vittima della rapina (immagine di repertorio).

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