“Le storie” del titolo sono in realtà una sola, quella dell’Olocausto. Storia senza tempo che pesa nella memoria di Lucette Brytenyszok Testa, finché non trova la forza di raccontarla grazie alle parole che l’autrice del romanzo le offre. Un intreccio che assume la figura della fuga come schema di fondo.
Il primo distacco per la famiglia Goldberg è dal suo piccolo paese polacco. È lungimirante il padre, quando decide che è ora di trasferirsi in Francia. I pericoli del crescente antisemitismo si stanno facendo concreti. A Nancy ci sono altri parenti, quella terra, celebrata come “suolo della libertà”, garantisce sicurezza, possibilità di lavoro. La loro tradizione di sarti deve solo adeguarsi ai nuovi modelli parigi.
Sembra la scomnimessa di reinventarsi per rispondere a nuove richieste di mercato. È invece scommessa con la vita. Lo intuiscono i più anziani. Presto lo sperimentano i più giovani, persino la piccola Lucette, allorché il sogno di una terra patria di diritti e libertà si sgretola con l’incalzare degli eventi. Si torna a fuggire: Bordeaux, Parigi, di nuovo Nancy: ogni tappa è un sospiro di sollievo presto soffocato dall’incalzare degli eventi. Sempre più sentono i loro “spostamenti privi di logica come topolini in gabbia”. Sperimentano la solidarietà di qualcuno, ma anche il tradimento o l’indifferenza di tanti.
Storie di Lucette
Franca Rizzi Martini
Neos
14 euro