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Giovedì 21 novembre 2024

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Il decalogo per una svolta nella gestione idrica e irrigua

La situazione del nostro territorio è critica: quasi 9 litri di pioggia su 10 che cadono non vengono raccolti per carenze infrastrutturali, le perdite della distribuzione sono del 42%

La Guida - Il decalogo per una svolta nella gestione idrica e irrigua

In questi ultimi anni l’evidente riposizionamento degli eventi climatici estremi nel perimetro dell’ordinarietà sollecita risposte ed interventi strutturali che mirano ad una svolta decisiva. Critica la situazione attuale del nostro territorio.
Come ha certificato l’Organizzazione meteorologica mondiale, infatti, il Piemonte è la regione più arida d’Europa e la nostra Provincia contribuisce al triste primato.
Una situazione aggravata dal fatto che quasi 9 litri di pioggia su 10 che cadono non vengono raccolti per carenze infrastrutturali e nella distribuzione dell’acqua raccolta le perdite idriche totali sono pari al 42% secondo l’Istat.
La Coldiretti interviene sul tema con precise richieste di intervento rivolte alla politica.
“La nostra azione non si fermerà e continueremo a stimolare la politica affinché metta in pratica tutte quelle azioni che aspettiamo da anni per garantire l’acqua di cui abbiamo bisogno: saremo come sempre promotori di progetti, chiederemo tavoli anche a livello locale e insisteremo perché si prenda di petto il problema e si inizino a pianificare vere riforme strutturali” dice il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada. “Ancora una volta – aggiunge – ci troviamo a dover sostituire una classe politica che finora non ha preso decisioni lungimiranti. Ma non ci tiriamo indietro: per il bene della nostra agricoltura e per il bene di tutti”.
L’anno scorso Coldiretti ha organizzato una serie di incontri con i presidenti di tutti i Consorzi irrigui di II grado sul territorio provinciale che raggruppano e coordinano i consorzi di primo grado, con i quali ha condiviso esigenze, idee e proposte per porre rimedio a una situazione che ormai è andata ben oltre l’emergenza.
Sulla base di quel ricco confronto Coldiretti Cuneo ha stilato un progetto articolato in 10 punti, con proposte supportate anche da sperimentazioni compiute sul campo, da sottoporre a chi ha la responsabilità di fornire risposte tangibili alla crisi. È nato così il dossier “Le vie dell’acqua”, che contiene oltretutto una fotografia della provincia sotto il profilo idrico e irriguo.
Nell’aprile 2023 a Cuneo la Coldiretti ha presentato il dossier a una vasta platea di sindaci e rappresentanti dei Consorzi irrigui del territorio provinciale, in un evento a cui hanno partecipato il presidente nazionale dell’ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari), l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, il responsabile del settore Infrastrutture, territorio rurale e calamità naturali in agricoltura della Regione Piemonte, il consigliere della Provincia di Cuneo con delega al sistema irriguo e il presidente dell’associazione Acque Irrigue Cuneesi.
“È passato quasi un anno dal giorno in cui abbiamo reso pubblico il dossier “Le vie dell’acqua” – commenta il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – ma da allora la politica non ha mosso un dito, nonostante la questione dell’approvvigionamento idrico sia prioritaria non solo per l’agricoltura del nostro territorio, ma anche per l’ambiente e l’intera collettività”.

Le infrastrutture idriche

È giunto il momento che alle infrastrutture irrigue, e in generale a quelle idriche, venga riconosciuta la stessa dignità delle altre infrastrutture – sostiene la Coldiretti – perché se quelle stradali sono importantissime per unire il Paese, così come lo sono quelle scolastiche per formare i nostri figli e quelle ospedaliere per garantire un’adeguata assistenza sanitaria, efficienti infrastrutture idriche sono essenziali perché senz’acqua non può esserci vita.
Al netto di una disparità di situazioni importante nel vasto territorio della Granda, rimane il fatto che non esistono progetti organici finalizzati a trattenere l’acqua piovana (di cui attualmente riusciamo a conservare soltanto l’11%) tramite una rete di piccoli invasi, distribuire in maniera efficiente l’acqua presente e migliorare l’utilizzo delle risorse idriche in agricoltura attraverso sistemi di irrigazione che ne ottimizzino l’impiego.
È importante sottolineare come questi tre punti vengano in sequenza perché è indispensabile trattenere l’acqua piovana, ma è altrettanto necessario che questa venga poi distribuita in maniera efficiente senza che se ne perda quasi la metà in fase di distribuzione, come avviene oggi.
Infine, il miglioramento delle modalità di irrigazione non può che passare da una distribuzione dell’acqua efficiente e soprattutto in pressione.
“Gli agricoltori – ricorda il Presidente Nada – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idroesigenti, ma il problema vero è a monte. Non si deve dimenticare che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare, fiore all’occhiello dell’economia provinciale e nazionale”.

Le vie dell’acqua

Questo il decalogo delle proposte della Coldiretti Cuneo tratto dal dossier “Le vie dell’acqua”.
1. Fare il centesimo di tutti i progetti ipotizzati in passato e un rapido riesame delle criticità che ne hanno impedito la realizzazione.
2. Acquisire da tutti i Consorzi irrigui di II grado le proposte progettuali in loro possesso.
3. Individuare le idee progettuali che per urgenza e/o grado di fattibilità risultano più urgenti e costruire un “piano progettuale” di breve, medio e lungo periodo per la Provincia di Cuneo.
4. Individuare le fonti di finanziamento disponibili.
5. Istituire una Cabina di regia e monitorare l’andamento del progetto.
6. Semplificare le procedure autorizzative anche attraverso, laddove necessario, un riesame della legislazione vigente (sinergia tra Regione e Provincia).
7. Attivare sul territorio sperimentazioni e azioni dimostrative di efficientamento delle tecniche irrigue.
8. Potenziare il servizio di assistenza tecnica e formazione professionale rivolto agli agricoltori.
9. Sviluppare una campagna di informazione sulle esternalità positive che l’attività di gestione della rete irrigua comporta.
10. Progettare e adottare un sistema di riorganizzazione e accorpamento degli Enti irrigui.

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