Nelle scorse settimane l’Unione Montana del Monviso ha approvato il progetto di estensione della “ciclovia” che attualmente parte da Paesana per raggiungere Sanfront. Negli intenti la nuova pista ciclabile unirà Sanfront a Rifreddo, ne attraverserà il territorio e – tramite laboriosi interventi sulle banchine della Strada Provinciale 26 che le correrà al fianco e sui tanti fossati che la costeggiano – andrà ad innestarsi in quella già esistente a Revello, unendo così la media alla bassa Valle Po.
L’intervento, per realizzare il quale servirà la bella cifra di 800mila, utilizzerà i fondi che il PNRR destina alle “Green community”.
Un intervento che andrà ad implementare l’offerta per dei amanti del turismo outdoor.
Una volta completata, alla ciclovia bisognerà però dedicare quelle attenzioni e quella manutenzione poco più che ordinaria che nel tratto Paesana-Sanfront sino ad oggi non si è quasi mai vista.
A segnalarcelo, un paesanese appassionato di mountain bike, che ci ha accompagnato lungo ampi tratti del desolante tragitto.
Segnaletica decisamente insufficiente con biforcazioni lasciate libere all’interpretazione del ciclista, in un caso (Borgata Cappella Nuova di Paesana) con il rischio di immettersi pericolosamente sulla vicina e trafficata Strada Provinciale.
Ampi tratti, da frazione Rocchetta di Sanfront in poi, di “ciclabile” letteralmente invasa da erbacce, arbusti e fronde di alberi pendenti, con ovvie difficoltà di percorrenza.
Ma su tutto, un tratto lungo una decina di metri, in cui la ciclovia attraversa il torrente Croesio, l’altro giorno inusualmente in secca, per percorrere il quale il ciclista è spesso costretto a mettere almeno un piede a mollo nell’acqua.