I gestori del Refuge du Viso hanno liberato dalla neve, circa 5 i metri scavati, l’imboccatura francese del Buco di Viso (nella foto la riapertura del lato francese avvenuta il 22 giugno) e in questo modo il primo traforo delle Alpi è tornato ad essere fruibile: è bene precisare, come sottolinea il Parco del Monviso in una nota stampa, che per raggiungerlo e percorrere in questo momento il Giro del Monviso sono necessarie le abilità dell’escursionista esperto o dell’alpinista per via della presenza di neve sia in corrispondenza dei due ingressi del tunnel che nei tratti altimetricamente più elevati dell’anello intorno al Re di Pietra, specialmente quelli sui versanti esposti a nord.
Per informazioni puntuali sulla percorribilità è possibile contattare i gestori dei rifugi che si trovano sul tratto italiano dell’anello: il Vallanta (0175.956025, 328.6030192; rifugio.vallanta@gmail.com), il Quintino Sella (0175.94943, 351.3161466, info@rifugiosella.it) e il Giacoletti (0175.940104, 347.9637442, rifugiogiacoletti@perosa.it).
La situazione è evidentemente in evoluzione, anche sulla base delle condizioni meteorologiche che consigliano un monitoraggio costante anche usufruendo del servizio MeteoMonviso (www.parcomonviso.eu/meteomonviso).
Ci vorranno comunque ancora alcune settimane, e l’arrivo definitivo del caldo estivo che quest’anno ha tardato molto a manifestarsi, per poter fruire del Buco di Viso senza la presenza di grandi accumuli di neve all’imboccatura francese, ma quella dell’estate 2024 è una riapertura dal grande valore simbolico. Si tratta infatti della decima dai lavori di recupero e rimessa in sicurezza del tunnel, coordinati nel 2014 dal Parco del Monviso – denominato allora Parco del Po Cuneese – in qualità di soggetto attuatore di un intervento promosso dalla Regione Piemonte – Direzione Opere Pubbliche Difesa del Suolo Economia Montana e Foreste.