Tre persone indagate per caporalato nei vigneti delle Langhe. E’ il risultato di un’operazione effettuata questa mattina dalla Squadra mobile della Questura di Cuneo che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare a carico di tre stranieri di nazionalità marocchina, macedone (agli arresti domiciliari) e albanese (divieto temporaneo di esercitare attività professionali) per i reati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e violazioni alla norma sul soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale.
L’indagine della Squadra mobile della Questura di Cuneo, iniziata nel 2023, ha evidenziato che gli indagati, in modo disgiunto tra loro e attraverso imprese individuali a loro riconducibili operanti in Novello, Mango e Alba, reclutavano manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento. I lavoratori reclutati, di origine prevalentemente africana (Gambia, Guinea, Nigeria, Marocco, Egitto, Senegal, Mali, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Albania) e in gran parte irregolari sul territorio nazionale (privi di permesso di soggiorno o con documenti scaduti), venivano impiegati in vigna con retribuzioni oraria pari a circa 6 euro e nella più completa inosservanza della normativa sull’orario, la sicurezza e igiene sul lavoro e sottoposti a condizioni di lavoro con metodi di sorveglianza degradanti e di controllo a vista, con minacce di non essere pagati o di essere allontanati. Addirittura, in due casi accertati a carico del primo dei tre indagati, nativo del Marocco, alcuni lavoratori, dopo essersi lamentati delle condizioni di sfruttamento in cui versavano, venivano puniti, in violenti pestaggi.
Oltre all’esecuzione delle misure cautelari sono stati sottoposti a sequestro preventivo 5 veicoli, utilizzati dagli indagati per accompagnare i bracciati sul luogo di lavoro e un immobile a Mango di proprietà del cittadino macedone, utilizzato per ospitare i braccianti in situazioni di degrado, di sovraffolamento e di precarie condizioni igieniche.