Secondo i dati forniti dall’Osservatorio sul lavoro e ambiente Vega Engineering (che elabora dati ufficiali Inail), da gennaio a maggio 2024 in provincia di Cuneo sono stati registrati tre infortuni mortali sul lavoro. La Granda si pone al 48º posto tra le province italiane per incidenza di infortuni mortali sul lavoro, cioè il numero di infortuni mortali ogni milione di occupati, che per Cuneo è di 11,5.
Le province con maggiore incidenza di infortuni mortali sul lavoro (non vengono considerati i casi in itinere) sono: Catanzaro (51,3; 6 morti), Brindisi (46; 6 morti), Caserta (37,3; 10 morti), Imperia (36,5; 3 morti), Aosta (35,2; 2 morti). Nessun morto sul lavoro nei primi cinque mesi dell’anno in 27 province.
In tutta Italia, da gennaio a maggio 2024, si contano 369 vittime, 11 in più rispetto a fine maggio 2023, cioè il 5,5% in più: 286 in occasione di lavoro (15 in più rispetto a maggio 2023) e 83 in itinere (4 in meno rispetto a maggio 2023).
Ancora in Lombardia il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (48). Seguono: Emilia-Romagna (35), Campania (30), Sicilia (22), Lazio (21), Puglia (20), Piemonte (19), Toscana (17), Veneto (14), Trentino-Alto Adige (12), Calabria (8), Umbria e Liguria (7), Abruzzo (6), Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Marche (5), Valle d’Aosta e Basilicata (2) e Molise (1)
A finire in “zona rossa”, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (pari a 12,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e Puglia. In zona arancione: Calabria. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise. In zona bianca: Lazio Sardegna, Marche e Veneto.
L’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza del 55), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 19,4).
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi cinque mesi dell’anno sono 62, con un rischio di morte sul lavoro che risulta essere più che doppio rispetto agli italiani: 26,1 morti ogni milione di occupati, contro i 10,6 degli italiani.
È ancora il settore delle costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro, 57 (circa il 20%), seguito dalle attività manifatturiere (37), da trasporti e magazzinaggio (25) e dal commercio (18).