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Macron – Foto Ansa/Sir
Domenica 30 giugno la vicina Francia va al voto dopo la decisione del presidente Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale dopo la sconfitta alle europee del suo Renaissance e la schiacciante vittoria del Rassemblement national, il partito di estrema destra di Marine Le Pen. Tenda e gli altri paesi della valle Roja, dove tradizionalmente ha sempre vinto la destra, così come tutti i Comuni francesi tornano alle urne per eleggere i 577 deputati, il 30 giugno e il 7 luglio, per la legge francese del sistema maggioritario a due turni. I partiti di sinistra hanno deciso di riunirsi tutti sotto la bandiera del Nuovo fronte popolare. Il partito del presidente francese e del suo premier uscente Gabriel Attal, Renaissance, deve vedersela con il partito guidato da Marine Le Pen e dal suo presidente (e ora aspirante premier) Jordan Bardella. Si prospetta una convivenza non facile fino al 2027 tra Macron e Le Pen. In sostanza è possibile che la Francia si trovi nella situazione di coabitazione, cioè ad essere guidata da un presidente e un capo di governo appartenenti a partiti diversi.