Sarà annunciato sabato 29 giugno, nel corso della cerimonia di premiazione al Castello di Perno, il nome del vincitore della terza edizione del Premio Mario Lattes per la traduzione. I finalisti sono Alberto Bile Spadaccini con Il Gran Burundún-Burundá è morto di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con Lutto di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Maria Nicola con Le pianure di Federico Falco (Argentina, edito da Sur), Raul Schenardi con Fra le tue dita gelate di Francisco Tario (Messico, edito da Safarà) e Giulia Zavagna con Chiamatemi Cassandra di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).
La terza edizione del Premio biennale Mario Lattes per la traduzione, l’iniziativa della Fondazione Bottari Lattes che valorizza e mette in risalto il ruolo del traduttore, è dedicata alla lingua ispano-americana. La cerimonia di premiazione coinvolgerà le traduttrici, i traduttori e i giurati del Premio in una tavola rotonda coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister. Saranno presenti inoltre alcuni dei traduttori di domani, studenti di lingue e letterature straniere dell’Università di Torino, per interagire e confrontarsi con gli esperti. La cerimonia verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della Fondazione.
Come nelle due precedenti edizioni, dedicate rispettivamente alla lingua araba e al cinese, la selezione delle opere si è articolata in due fasi: in un primo momento la giuria stabile, tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo, ha individuato i cinque romanzi finalisti. Ora toccherà a una giuria specialistica, esperta della lingua in oggetto, valutare a sua volta la cinquina, decretando il nome del vincitore o della vincitrice. La giuria specialistica è composta da Monica Bedana, che dal 2017 dirige la sede italiana della Scuola dell’Università di Salamanca a Torino, Gina Maneri, traduttrice e insegnante presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli di Milano, e Vittoria Martinetto, insegnante di Lingua e Letterature Ispanoamericane all’Università di Torino, a cui si devono le traduzioni di alcune delle opere, tra gli altri, di Mario Vargas Llosa, Julio Cortázar e Jorge Luis Borges.