Nel vasto e complesso mondo dell’agricoltura, i produttori dispongono di piccoli alleati silenziosi ma fondamentali, gli insetti pronubi. Tra questi, le api (domestiche e selvatiche) sono senza dubbio le più note e riconosciute per il loro ruolo nell’impollinazione delle colture, ma anche altri insetti come bombi, farfalle, falene, alcuni coleotteri e vespe, svolgono compiti essenziali.
Mentre cercano il nettare dai fiori, questi insetti trasportano il polline da un fiore all’altro, favorendo così la fecondazione e la riproduzione delle piante. È il processo noto come impollinazione entomofila, fondamentale per molte produzioni agricole.
Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.
In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende proprio dall’attività degli insetti impollinatori, secondo dati 2009 dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Nonostante il loro ruolo cruciale, le api e gli altri insetti pronubi affrontano minacce crescenti. Tra i principali fattori che ne compromettono l’esistenza ci sono la perdita degli habitat naturali, l’inquinamento ambientale e il forte impatto dei cambiamenti climatici.
Come emerge da un’analisi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), più del 40% delle specie di insetti che garantiscono l’impollinazione rischiano di scomparire.
In Europa il 9,2% delle specie di api europee sono attualmente minacciate di estinzione; senza di esse molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale.
La protezione degli insetti impollinatori è quindi un tema di rilevanza prioritaria, non solo per la nostra apicoltura, ossia per la produzione di preziosi prodotti dell’alveare quali miele, polline, pappa reale, cera, propoli, e non solo – più in generale – per la nostra agricoltura. L’estinzione delle api e degli altri impollinatori avrebbe, infatti, conseguenze potenzialmente catastrofiche poiché gli insetti sono la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi del Pianeta.
In questo contesto diventa essenziale, anche come azione di responsabilità nei confronti delle generazioni future, promuovere nel nostro territorio pratiche agricole sempre più sostenibili in grado di preservare la biodiversità e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione degli insetti “amici”.
Lo scorso dicembre è stato costituito il tavolo permanente a regia regionale per la tutela della biodiversità e dei pronubi in Piemonte. Ne fanno parte Fondazione Agrion, a cui è stato assegnato il ruolo di coordinamento, il Disafa dell’Università di Torino e una serie di altri attori sul territorio impegnati su questo tema tra cui Fondazione CrC, Aspromiele, Coldiretti e Consorzio agrario delle province del Nord Ovest.
Un tavolo di confronto sulle principali attività progettuali per la salvaguardia della biodiversità e dei pronubi sul territorio piemontese, che vanno dalle azioni di sensibilizzazione della cittadinanza alle attività di ricerca applicata in agricoltura, al fine di migliorare il profilo di sostenibilità dei piani colturali delle filiere produttive.