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Mercoledì 26 giugno 2024

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L’alluvione e il recupero della chiesa a Limone

La firma all’8xmille alla Chiesa Cattolica per conservare la memoria

Limone

La Guida - L’alluvione e il recupero della chiesa a Limone

“Allora le acque ci avrebbero travolti, un torrente ci avrebbe sommersi; allora ci avrebbero sommersi acque impetuose” scrive don Elio Dotto parroco di San Pietro Apostolo e di San Chiaffredo in Limone Piemonte citando i versetti del Salmo 124 in riferimento alla notte tra il 2 e il 3 ottobre 2020 quando una improvvisa alluvione ha messo in ginocchio l’intero paese.
Il rio Cabanaira, a monte della Chiesa di San Pancrazio, è esondato travolgendo violentemente l’edifico sacro nella parte posteriore, entrando all’interno, distruggendo parte della volta e del muro di fondo dell’abside e trascinando con sé gli apparati mobili presenti. Così come ricordava John Ruskin: “meglio mettere una stampella che operare un cattivo restauro”; si è proceduto con un lavoro puntuale e professionale nell’attesa di un progetto di restauro che mettesse in atto misure definitive in accordo con gli enti di tutela e secondo le procedure civili e canoniche di legge.
Grazie ai Vigili del Fuoco di Cuneo, guidati dell’architetto Gian Carlo Paternò, si è svolta ricognizione immediata, progettate e realizzate le necessarie opere di puntellamento e messa in sicurezza al fine di evitare da un lato possibili e reali crolli e dall’altro che l’inverno provocasse con nevicate ormai prossime ulteriori danni alla struttura.
Ma poi bisognava intervenire e la parrocchia non poteva assumersi l’onere economico del restauro, a fronte della perdita sicura di un bene culturale oltreché di un edificio legato al culto ed alla comunità locale. Grazie ai fondi 8xmille alla Chiesa Cattolica, che ha finanziato il 70% dell’intervento, si è potuto restaurare l’edificio, su progetto e direzione lavori dell’architetto Piera Dutto insieme ai suoi collaboratori tecnici.


Il contributo 8xmille alla Chiesa Cattolica risulta dunque fondamentale per i beni culturali ecclesiastici rispetto alla loro tutela, conservazione, restauro e valorizzazione: da ciò scaturisce l’importanza delle firme per poter destinare l’8xmille attraverso i modelli fiscali persone fisiche CU, 730 e Redditi.
In tal senso le comunità insieme con i loro pastori non sono lasciate da sole mediante attribuzioni economiche da parte della Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto su specifiche linee di finanziamento.
Quasi sempre il contributo 8xmille alla Chiesa Cattolica è volano per altre forme di finanziamento pubbliche o private (enti locali e regionali, fondazioni bancarie, privati) contribuendo così a realizzare la quasi totalità delle somme necessarie all’intervento.


Possiamo pertanto affermare che senza di esso, molti interventi anche di messa in sicurezza di beni immobili e beni mobili non sarebbero possibili, portando alla perdita del bene stesso e della memoria di chi lo ha, magari a fatica, realizzato. “Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”.
Igor Violino
Delegato vescovile per i beni culturali ecclesiastici ed edilizia per il culto Diocesi di Cuneo -Fossano

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