Erica Forneris è nata a Cuneo nel 1972. Formata al liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo, wi è diplomata nel 1994 all’Accademia Albertina di Torino con una tesi sull’arte di Mario Calandri intitolata “Il tempo e i luoghi della memoria”. Oggi vive e lavora a Farigliano. Ha partecipato a numerose rassegne nazionali ed internazionali di grafica ed ha allestito mostre personali di incisione e di pittura in provincia di Cuneo. Fa a parte dell’Associazione Incisori Veneti e dell’Aie, Associazione Italiana di Ex libris. È presente nel Repertorio degli Incisori Italiani. Figura riconosciuta di “peintre-graveur”, Forneris opera alternando i linguaggi della grafica, del disegno e della pittura, ai quali assegna un valore paritario tra loro, non considerando affatto subalterna l’espressione grafica e incisoria rispetto a quella pittorica. Nella sua ricerca figurativa si manifesta una visione interiorizzata della realtà, osservata in spazi perlopiù indefiniti, sospesi tra luci e ombre, in cui gli elementi naturali (floreali soprattutto) o le figure umane (femminili e infantili in particolare) fuoriescono da profondità oscure e insidiose, che lasciano trapelare sentimenti di inquietudine, di malinconia e di caducità della loro esistenza. Partecipa a rassegne nazionali ed internazionali di grafica incisa. Ha allestito diverse mostre personali: Lo spazio del ricordo, a Saluzzo nel 1997; Alla ricerca del tempo perduto sempre a Saluzzo nel 2002; Frammenti di quotidiana bellezza, a Mondovì nel 2010; Erica Forneris, a Fossano sempre nel 2010 che ha poi portato nel 2011 al Museum Miasta a Ostrowa Wielkopolskiego in Polonia e nel 2013 al Frederikshavn Art Museum and Exlibris Collection, Danimarca; Lessico famigliare, a Chieri nel 2012; In-contro-luce a Bene Vagienna (CN) 2013; Erica Forneris, Frederikshavn Art Museum and Exlibris Collection, Danimarca 2013.
“Personalità dolcissima… meticolosa e determinata nelle scelte progettuali, nei percorsi da seguire ed estremamente sicura del risultato finale ricercato… – scrive Claudio Mana – Grandissime capacità nel disegno e ottima impostazione delle tavole con scelte chiaroscurali in controluce di raro effetto visivo ed in grado di valorizzare a pieno l’immensa fatica grafica profusa. Dagli interni storicizzati del quotidiano agli oggetti, ai ricordi ed ai simboli della memoria. Dai ritratti, per i quali nutro particolare predilezione, alle composizioni floreali realizzate con minuziosa dovizia e grazia espressiva. Particolarmente apprezzabile la produzione degli “ex libris” nella quale vengono ancor più esaltate le sue doti accademiche, la tecnica e l’eccellente manualità, associate ad una scelta compositiva sempre perfetta ed azzeccata. Non disdegna un ritorno alla pittura su tela e su tavola, anzi recentemente ne potenzia la produzione, quasi a voler far intendere e chiarire, se ve ne fosse mai il caso, di essere artista completa e non soltanto marchiata dal cliché grafico, ormai acquisito e riconosciuto. Pertanto, il colore prende prepotentemente la scena e, steso con delicatezza sul piano, promuove le stesse sensazioni compositive e chiaroscurali ormai insite nel dna di Erica”.