Torna lo scenario del piano di rientro nella sanità piemontese. Che i conti della sanità siano complicati lo si sa e il deficit già annunciato bei mesi scorsi sui bilanci inviati in Regione da Aso e Asl da tutto il Piemonte non fa ben sperare. Il quadro sembra desolante e ad oggi i bilanci non sono ancora stati approvati e che si parla di conti a posto per il 2023 ma di un rosso previsionale per il 2024 di oltre 600 milioni, insieme alla bocciatura della Corte Costituzionale del ridisegno spalmato fino al 2032 delle rate del piano di rientro. Una situazione che si da davvero difficile.
Ora l’ultima bocciatura riguarda l’Asl Torino4 dove il collegio sindacale sul bilancio preventivo, di 39 milioni di euro di rosso, non ha approvato il bilancio.
Una situazione comnplicata che sembra non sia isolata tra le Asl e le Aso del Piemonte. Gli incontri continu tra direttori generali e uffici dell’assessorato alla sanità regionale e Azienda Zero raccontano di una situazione tesa e al limite, con molti distinguo tra azienda e azienda ma soprttutto con molto lavoro da fare.
I distinguo vanno fatti e ci sono, le aziende torinesi hanno buchi enormi, anche Asl e Aso cuneesi hanno conti molto diversi l’uno dell’altra: le due Asl, e in particolare l’Asl Cn1, mentre il Santa Croce e Carle sembra sia l’unica azienda sanitaria piemontese in attivo.