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Sabato 7 settembre 2024

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Comparto biologico in crescita, in Italia oltre 2,3 milioni di ettari di superfici

Il 18,7% dell’area agricola nazionale e il 7,3 degli operatori lavora in aziende certificate. In Piemonte ampi margini di crescita con il 5,3% dei terreni

La Guida - Comparto biologico in crescita, in Italia oltre 2,3 milioni di ettari di superfici

Nell’ultimo decennio l’agricoltura biologica ha conquistato un ruolo da protagonista nella crescita sostenibile del Paese oltre ad essere un settore con ampie opportunità di sviluppo economico ed occupazionale.
L’innovazione e il legame con la tradizione hanno da sempre rappresentato i due pilastri fondamentali su cui l’agricoltura biologica ha poggiato i propri valori e strutturato le proprie regole. L’approccio agroecologico su cui si basa l’agricoltura biologica nasce, infatti, da una continua rivisitazione delle tecniche colturali della nostra tradizione con l’obiettivo di mantenere quanto più inalterato possibile l’equilibrio naturale degli agrosistemi, per ottenere una produzione agricola di qualità, riducendo al minimo l’utilizzo di input esterni e di prodotti chimici di sintesi.
Nel nostro Paese il comparto biologico continua a crescere, sia in termini di superfici che di numero di operatori, con oltre 2,3 milioni di ettari e 90.000 operatori. In termini percentuali si tratta del 18,7% della superficie agricola complessiva e del 7,3 % degli operatori, dati che attestano come mediamente le aziende biologiche risultano di maggiori dimensioni rispetto alla media.
Se l’Italia non è lontana dal raggiungimento dell’obiettivo fissato al 2030 dal Green Deal (25% della superficie agricola utilizzata con il metodo biologico rispetto a quella complessiva), il Piemonte presenta ampi margini di crescita, con il 5,3% della superficie e il 5,3% degli operatori.
Tuttavia, le ultime statistiche disponibili elaborate dal Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica e raccolte nel report annuale “Bio in cifre 2023”, mostrano che i dati del 2022 rapportati al 2021 sono positivi per la nostra Regione con un aumento sia in termini di addetti (+6,2%) che di superficie (+6,0%).
Dopo un periodo di transizione il comparto biologico sembra, dunque, aver imboccato la strada di un rilancio al quale dovrebbe contribuire il “Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici” recentemente adottato che definisce le linee di indirizzo strategico per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura biologica nel nostro Paese. La crescita dell’incidenza della superficie coltivata con il metodo biologico, fino al raggiungimento dell’obiettivo del 25% della superficie agricola utilizzata totale, produrrà infatti un aumento dell’offerta che dovrà essere accompagnata da un’equivalente crescita della domanda se si vuole evitare un calo dei prezzi alla produzione; in tal senso, strategica – secondo la Coldiretti – sarebbe l’auspicata istituzione di un marchio del biologico italiano.
Per quanto riguarda più in dettaglio il territorio Cuneese, l’agricoltura biologica e biodinamica cuneese conta oltre 1.000 aziende agricole bio, pari al 46% del totale piemontese. La citata agricoltura biodinamica ha un approccio olistico basato sulla considerazione del suolo come un unico sistema, segue i cicli lunari sia per la semina che per i lavori nei campi e utilizza preparati particolari a base di erbe e minerali per la cura delle piante.
“Da molti anni – dice Coldiretti -, accompagnamo le imprese che scelgono il metodo biologico e biodinamico grazie all’impegno dell’Associazione Produttori biologici Terramica, nata nel 1991 con lo scopo di sviluppare le produzioni ottenute con il metodo dell’agricoltura biologica, contribuendo alla tutela dell’ambiente, del paesaggio agrario, del benessere degli animali allevati e della salute dei consumatori”. Oggi l’associazione conta circa 350 soci sul territorio piemontese.
“L’offerta biologica Made in Cuneo – spiega Renato Suria, presidente di Terramica – spazia dai prodotti ortofrutticoli alla viticoltura, dalla cerealicoltura alla produzione di foraggi, dall’allevamento all’apicoltura con i relativi prodotti trasformati, fino alle piante officinali e aromatiche. In totale sono circa 20.000 gli ettari coltivati con metodo biologico nella Granda pari al 36% di quelli regionali”.
“L’obiettivo fissato dal Green Deal europeo del 25% di superficie agricola condotta con metodo biologico entro il 2030 è raggiungibile – dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada, produttore biologico -, ma serve garantire alle aziende bio di poter realizzare il giusto prezzo con accordi di filiera che valorizzino queste produzioni e portare avanti una grande opera di sburocratizzazione che renda più appetibile il biologico a chi fa agricoltura convenzionale. Oggi facciamo i conti con norme ridondanti e controlli sovrapposti che moltiplicano obblighi e incombenze, oltre a rendere scarsamente efficaci le regole”.

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