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Domenica 22 dicembre 2024

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Il canto del cigno della minoranza di Sanfront

Per “dare la versione dei fatti di quanto accaduto negli ultimi mesi che hanno anticipato questa strana, quanto mai insolita, situazione politica”

Sanfront

La Guida - Il canto del cigno della minoranza di Sanfront
Alessio Brondino

Alessio Brondino

Consumato l’ultimo consiglio comunale e finita la legislatura, la minoranza di Alessio Brondino ha deciso di dire la sua per dare la sua versione dei fatti “di quanto accaduto negli ultimi mesi che hanno anticipato questa strana, quanto mai insolita, situazione politica di Sanfront”.
Lo fa con un comunicato stampa che ha il sapore del canto del cigno.
“Da più di un anno – scrive l’opposizione – come gruppo consigliare molto giovane, abbiamo iniziato a sondare il terreno per preparare quella che sarebbe stata la squadra adatta ad amministrare il paese. Non abbiamo lasciato nulla al caso e non abbiamo fatto nulla di avventato, ma abbiamo creato un quadro che riassumesse e rispecchiasse il più correttamente possibile, la situazione Sanfrontese. Le sfide che ci avrebbero atteso che sarebbero state molteplici, a partire dall’Unione dei Comuni sulla quale sarebbe stato fondamentale una profonda revisione. Per poi passare alle tante opere che il nostro Comune aspetta alle tante iniziative da mettere in piedi per fermare l’emorragia demografica e dei negozi, allo spopolamento del centro storico e delle frazioni. Per non parlare dei giovani, troppe volte accusati di scarsa partecipazione ma che non si è mai voluti appieno coinvolgere. Ma non solo questo: la vita amministrativa è fatta anche di piccole situazioni che però, se lasciate in balia di sé stesse, possono diventare problemi importanti, come la pulizia del paese, la manutenzione ordinarie degli spazi pubblici, delle strade, degli edifici comunali… Per poter dare a Sanfront una classe amministrativa, abbiamo cercato di mettere insieme un gruppo che potesse dedicare il tempo necessario per gestire al meglio le situazioni che abbiamo descritto. Abbiamo cercato di mettere insieme una squadra giovane, dinamica, sanfrontese e che soprattutto credesse nelle potenzialità di Sanfront”.
E poi quello che è accaduto prima delle elezioni: “In questi 5 anni, – continua Brondino – abbiamo sempre assolto con serietà, umiltà, coerenza e dignità a ciò che il paese, 5 anni prima ci aveva chiesto di fare, dentro e fuori il comune. A pochi giorni dalla presentazione delle liste, tutte queste figure non le avevamo trovate ad onta degli incontri che abbiamo fatto con persone che potevano calzare perfettamente con il nostro progetto, ma purtroppo, seppure il numero fosse quasi sufficiente, avremmo rischiato di creare un gruppo incompleto, deficiente ancora di alcune figure di rilievo, necessarie per supportarci in ambiti fondamentali per l’amministrazione di un paese, come quello del sociale. Sanfront si merita una buona amministrazione ed è ciò a cui noi vogliamo si arrivi.
Giustamente, molti hanno dovuto declinare la proposta per impegni personali, impegni in altre associazioni, impegni lavorativi. Ringraziamo quanti ci hanno sostenuto, hanno creduto nel nostro progetto, che ci hanno scritto, chiamato, parlato in tutti questi mesi. Siamo consapevoli che il paese ci ha sostenuto per cercare di costruire il progetto, forse molto ambizioso, di dare una svolta, un futuro vero a Sanfront. Un futuro diverso. In una situazione come la nostra, un vecchio tipo di politica, avrebbe fatto la lista pur di farla, pur di esserci, prendendo un po’ di persone pur di far numero. Avremmo potuto fare la stessa cosa, venendo meno al nostro progetto, ai nostri valori, alle nostre persone. Alla nostra dignità ed alla dignità del nostro paese. Ma non saremmo stati noi stessi. E non sarebbe stato giusto nei confronti del nostro paese e dei nostri concittadini. Questo è quanto abbiamo ragionato quando abbiamo preso una certa decisione. Noi, però, non abbiamo smesso di portare avanti il nostro progetto, nonostante l’esito. Noi andiamo avanti, l’attaccamento per il nostro paese non ci permette di mollare adesso. Magari il progetto che stiamo portando avanti non servirà a noi direttamente, magari servirà a qualcuno più giovane di noi ancora.  Ma se così fosse, se quanto abbiamo ma lo stiamo creando per le giovani leve che volessero per mettersi in gioco e per ricreare interesse verso il paese, allora saremmo orgogliosi e più carichi che mai, anche senza essere in prima linea o anche senza esserci. Al di là di tutto, è un’esperienza che consigliamo a tutti i giovani di affrontare”.
Ma l’occasione in questa tornata amministrativa irripetibilmente persa rimane.

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