L’emergenza più pressante per chi fa agricoltura oggi è non riuscire a spuntare prezzi giusti, a causa degli squilibri e delle manovre speculative lungo le filiere agroalimentari che penalizzano chi sta a monte della catena produttiva, ossia i produttori agricoli.
In tal senso la multa ad una multinazionale come la Lactalis rappresenta uno spartiacque. Per gli allevatori sembrava una missione impossibile non solo affrontare il colosso francese – che ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli – ma uscirne addirittura vincitori. E invece è accaduto.
La Lactalis, che è il più grande gruppo lattiero-caseario del mondo con un fatturato di 27,2 miliardi di euro a fine 2022 secondo Robobank, è stata sanzionata per aver modificato unilateralmente le condizioni contrattuali, tagliando il prezzo del latte alla stalla conferito. Una pratica vessatoria che troppo spesso agricoltori e allevatori sono costretti a subire. D’altra parte di fronte a multinazionali agguerrite o alla grande distribuzione organizzata (gdo) è difficile da soli tenere la testa alta. La mossa vincente l’ha permessa la discesa in campo di Coldiretti, l’unica organizzazione a sporgere una denuncia per pratiche sleali contro la multinazionale, sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo 198/2021. E ora Coldiretti chiede che Lactalis paghi anche la differenza agli allevatori danneggiati.
La denuncia della Coldiretti, partita nel settembre 2023, ha attivato le verifiche dell’ispettorato del ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare che ha riscontrato in centinaia di casi la condotta sleale della multinazionale sul prezzo del latte. L’ispettorato ha dunque comminato la prima sanzione a carico di Italatte, società controllata dalla multinazionale francese.
Al di là del valore strettamente economico, la multa rappresenta un passo avanti importante nella battaglia per il giusto prezzo da riconoscere agli allevatori e agli agricoltori. Molte aziende agricole hanno timore di ritorsioni nel denunciare eventuali illeciti imposti da grandi gruppi industriali e catene distributive. Per questo l’intervento della Coldiretti garantisce alle singole imprese l’anonimato e offre un maggiore potere contrattuale.
L’obiettivo è applicare la legge contro le pratiche sleali in tutte le filiere, affinché i prezzi pagati agli agricoltori e agli allevatori non scendano mai sotto i costi di produzione.