Era stato trovato in possesso di sei involucri di cocaina e 1.050 euro in contanti nel portafogli e per questo fu rinviato a giudizio con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I fatti risalgono al 15 settembre 2021, quando gli agenti della Squadra Mobile di Cuneo erano stati inviati in piazza Europa dove era stato segnalato un tentativo di estorsione da parte di due soggetti (di cui uno, S. P. rinviato a giudizio per droga, già noto agli uffici per precedenti specifici). “Dopo mezz’ora avevamo notato i due arrivare ai giardini di fianco all’Inps – ha riferito l’agente della Squadra Mobile intervenuto nell’arresto – mentre l’altro uomo rimaneva sulla strada facendo da palo, S. P. raccoglieva qualcosa da terra”. I due agenti in borghese avvisarono il superiore che inviò una Volante a eseguire la perquisizione, “mentre i colleghi fermavano i due uomini in via Bertolino, notavamo che S. P. gettava un involucro oltre l’auto. Era un pacchetto con sei involucri di cocaina. Nel portafogli aveva 1.050 euro in contanti in banconote da 50 euro e in tasca altri 70 euro. Lo abbiamo arrestato in flagranza di reato”. In aula l’uomo si è giustificato dicendo che quei soldi glieli aveva consegnati il giorno prima il fratello che si trovava ai domiciliari per darli all’avvocato: “Quando ho visto la Polizia ho avuto paura e ho gettato il pacchetto con la cocaina che era per me”. L’imputato non ha però saputo spiegare come mai se ne andava in giro con quella somma se era vero che il fratello glieli aveva consegnati il giorno prima e l’avvocato sarebbe dovuto andare a prenderli a casa sua. A conclusione dell’istruttoria il pubblico ministero ha evidenziato come dall’istruttoria fosse emersa la responsabilità dell’imputato, per il quale ha chiesto una condanna a un anno di reclusione e 3.000 euro di multa. Per la difesa invece il tentativo di disfarsi della droga era stato un gesto ingenuo dettato dalla paura, laddove non ci sarebbe stato bisogno perché i soldi appartenevano al fratello e la cocaina era una scorta per se stesso. Il giudice ha condannato l’imputato a nove mesi di reclusione e 1.500 euro di multa.