Riconoscimento
Ne abbiamo bisogno come l’aria. Ma la competizione ammazza la nostra capacità di riconoscerci a vicenda. Lo dice bene Umberto Galimberti quando mette a confronto il senso di colpa della società di ieri – l’età della disciplina – legato alla trasgressione, con il senso di inadeguatezza di oggi, legato alla dimensione competitiva in cui siamo immersi.
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