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Venerdì 22 novembre 2024

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Tre giorni di apertura per la “villa del fantasma”

Porte aperte a Villa Oldofredi Tadini, a Cerialdo, il 19, 21 e 26 maggio tra visite guidate, passeggiata naturalistica e mostra

Cuneo

La Guida - Tre giorni di apertura per la “villa del fantasma”

Tre giorni per visitare la “villa del fantasma”, cioè villa Oldofredi Tadini, nel quartiere Cerialdo, dove, secondo la leggenda, vive il conte antifrancese decapitato durante l’occupazione napoleonica. L’occasione è la Giornata nazionale dell’associazione dimore storiche italiane per la quale sono previste tre aperture straordinarie: il 19, 21 e 26 maggio. 

Nelle domeniche 19 e 26 maggio la villa sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30. Parte della dimora sarà aperta gratuitamente, mentre saranno organizzate visite guidate alla cappella e alle sale interne per gruppi di un massimo di 10 persone, accompagnati dai proprietari, esclusivamente su prenotazione. Il contributo richiesto è di 8 euro, gratuito per i bambini. Per info e prenotazioni, a partire da venerdì 17 maggio, si può contattare il 335/5640248. Mercoledì 21 maggio, sarà possibile visitare e fotografare il giardino in una passeggiata naturalistica, nell’ambito del progetto “Arrivamente anziani”, guidata da Domenico Sanino, presidente di Pro Natura. Ritrovo alle 15,45 nel Centro d’incontro di Cerialdo. La partecipazione all’iniziativa, che durerà fino alle 18,30, è gratuita ma è necessario prenotarsi al 3888590367.

Villa Tadini è un’antica dimora storica, con un ampio giardino censito tra i parchi storici e botanici della Regione Piemonte, con piante centenarie e rarità botaniche, conserva l’originale impianto seicentesco alla francese, trasformato poi nell’Ottocento seguendo il gusto inglese. L’area verde, due sale interne e la cappella consacrata sono aperte al pubblico anche a gruppi. Secondo la leggenda, la villa è la casa del fantasma del conte Luigi Mocchia che, di notte, gira per cercare la sua testa decapitata dalle truppe napoleoniche durante l’assedio di Cuneo di fine ‘700. La tradizione popolare racconta che il corpo del conte venne recuperato dai contadini e interrato nel parco della villa, mentre la testa portata dal parroco di Passatore nel cimitero della frazione. Da allora la “presenza” del conte è stata oggetto di racconti e servizi televisivi nazionali, ma anche di rilevazioni scientifiche.

La visita comprende: la cappella del 1763, ancora consacrata, che custodisce documenti delle Ostensioni della Sindone, un’urna con il saio quattrocentesco del beato Angelo Carletti, patrono di Cuneo, una pregevole statua lignea settecentesca della Madonna; gli interni della residenza, dai soffitti affrescati, che conservano mobili e cimeli del periodo risorgimentale. Inoltre il 19 e 26 maggio sarà visibile una mostra delle ceramiche collezionate nel tempo dalla nobile famiglia, signori del Lago di Iseo e della Franciacorta, giunti a Cuneo nel 1848 durante le vicende del Risorgimento italiano. Infatti, Ercole Oldofredi Tadini fu uno dei principali artefici delle Cinque Giornate di Milano e, poi, in Piemonte, stretto collaboratore di Camillo Cavour.

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