Ha trasformato il suo amore per la montagna, la sua capacità di fare imprese che hanno dell’impossibile come se fosse vita normale di tutti i giorni, in un impegno per salvare il pianeta dalla devastazione a cui l’uomo lo sottopone.
L’americano Tommy Cadwell, uno dei più grandi scalatori del mondo, ha aperto così il Cuneo Montagna Festival, che prosegue con tanti appuntamenti fino a domenica 19 maggio, martedì sera in un Palazzetto dello Sport di San Rocco Castagnaretta, tra 1.600 appassionati accorsi a sentire le sue imprese ma anche quello che ha da dire un uomo che ha scalato le pareti più difficili e lisce del mondo.
E i messaggi da cogliere sono essenzialmente tre: fare le cose che ci fanno sentire bene; nulla è impossibile; e aiutiamo questo nostro pianeta che abbiamo reso malato.
Lo fa in maniera pacata, con parole, qualche immagine, e con uno stile convincente perché è quello dell’antidivo per eccellenza. Cadwell ha fatto cose che nessuno ha mai fatto, ma le racconta senza nessun clamore, senza cercare l’applauso e facendole sembrare alla portata di tutti. Che siano le montagne dello Yosemite, in California e quel mitico “El Capitan”, che sia la parete impossibile Dawn Hall su cui è stato 19 giorni aspettando che l’amico Kevin Jorgesen guarisse da una ferita sulla mano, al The Nose, o che sia il viaggio in Alaska con Alex Honnold, per salvare la foresta di Tongass, fatto senza consumo di carburanti fossili e quindi pedalando per migliaia di miglia per due mesi tra Colorado, Winsconsin, British Columbia, poi in barca a vela prima di arrivare in Alaska nella catena del Devilstone, la conosciuta e temuta “Roccia del diavolo”, scalata come tutte le cime del massiccio intorno.
E il messaggio è chiaro facendo quello che è uno è capace di fare, come lui le imprese alpinistiche più incredibili, possiamo lanciare messaggi e fare azioni concrete perché l’ambiente sia tutelato, eprché il pianeta non sia completamente devastato, perché le montagne restino un luogo unico con i ghiacciai, le foreste ai piedi, i fiumi e i laghi.
“Facciamo cambiare la politica, diciamo le cose devono cambiare. E se non ci ascoltano, continuiamo a lottare” il messaggio finale a un pubblico in piedi che applaude.
Tommy Caldwell aveva iniziato le sue giornate italiane lunedì al Museo Nazionale della montagna di Torino che ha voluto visitare e a cui ha donato le sue scarpette TC, usate sulla leggendaria Dawn Wall che diventano parte integrante della collezione di materiali per l’arrampicata del Museo ai Cappuccini. Poi a Cuneo martedì mattina ha voluto per tre ore scalare la falesia di Andonno in valle Gesso, prima di essere presente all’inaugurazione del Festival avvenuta nel Salone d’Onore del Municipio.