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Venerdì 22 novembre 2024

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Furto a casa del calciatore Lys Gomis, in tre sono a processo

Nelle indagini è emerso che se ne era accorto vedendo su Internet l'annuncio di vendita di una bicicletta uguale alla sua

Cuneo

La Guida - Furto a casa del calciatore Lys Gomis, in tre sono a processo

Era venuto a conoscenza del furto avvenuto nella sua villetta in ristrutturazione a Madonna dell’Olmo, abitazione utilizzata saltuariamente, quando un conoscente gli mostrò l’annuncio di vendita di una bicicletta identica alla sua. Precipitatosi nell’abitazione, l’uomo scoprì che dalla casa erano spariti anche un televisore, un frigorifero, un tavolo con sedie e uno smartphone. Mentre erano intenti a rubare mobili ed elettrodomestici, i ladri avevano anche trovato il tempo di bere qualche birra e tirare un po’ di cocaina, i cui resti erano in bella vista su un tavolino del soggiorno. Vittima del furto avvenuto a maggio 2022, il calciatore cuneese Lys Gomis (nella foto), cresciuto nelle giovanili del Torino, che subito dopo la scoperta aveva chiamato i Carabinieri. I militari del Norm giunti sul posto per i rilievi avevano notato una tapparella forzata e alzata di traverso attraverso la quale si accedeva alla cucina. Il calciatore raccontò di aver scoperto del furto quando un conoscente lo aveva fermato in piazza Galimberti per mostrargli l’annuncio di vendita di una bicicletta identica alla sua; il sospetto lo indusse a recarsi nella casa dove scoprì il resto degli oggetti mancanti. Nella sua denuncia, il 35enne ex portiere del Torino aveva fatto il nome il nome di M. A. che insieme a C. S. e C. F. L. sono gli imputati del processo in corso al tribunale di Cuneo. Al primo dei tre viene contestato il furto, mentre C. S. è stata accusata di favoreggiamento e C. F. L. della ricettazione della bicicletta con tentata estorsione: sarebbe stato lui, secondo l’accusa, a proporre la restituzione della bici in cambio di mille euro. Il telefono era invece finito a un giovane di Cerialdo accusato di reato connesso e poi assolto; in aula il giovane ha riferito di aver acquistato il telefono da M. A. il quale glielo consegnò con la scatola originale e il caricatore: “Me lo aveva offerto M. A. che diceva di averlo ricevuto in regalo da Lys Gomis. Il prezzo era buono ed era completo di tutto”. Altre informazioni i militari le ottennero dalla stessa vittima del furto che nei giorni successivi ricevette la registrazione di una telefonata avvenuta tra un uomo e una donna; nella conversazione lei diceva di essere stata contattata da M. A. che le offriva un tavolo e delle sedie, mentre l’uomo, identificato nell’altro imputato C. F. L. diceva che M. A. aveva preso anche dei vestiti e che aveva lasciato dello stupefacente sul tavolo. Chiamato a testimoniare in aula anche M. N., una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, contattato dalla vittima del furto per sapere se lui avesse notizie degli oggetti che gli erano stati sottratti: “Gli dissi che a Cerialdo c’erano tante cantine aperte e di controllarle e lui poi trovò tavolo e sedie. C. S. mi aveva regalato un suo tavolo vecchio, ma non so se al posto di quello lei ne aveva ricevuto uno in regalo, comprato o altro ancora. Questo io non lo so”. L’udienza è stata rinviata al 20 marzo 2025 per ascoltare il racconto della vittima del furto e per la conclusione dell’istruttoria.

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