La storia dell’albero di Macra che dalla valle Maira arriva e fa bella mostra di sé in Piazza San Pietro ha il sapore di una fiaba. Non solo perché, come più volte viene ribadito, è stato un sogno coltivato da anni e finalmente realizzatosi.va
Si sa, nelle fiabe spesso c’è il riscatto del piccolo sul grande, del debole sul potente. Qui non c’è bisogno di riscatto tanto meno di contrasto. Qui c’è solo uno spontaneo confronto tra la “piccolezza” di una valle ai margini della penisola al cospetto di una “centralità” che, lo si voglia o no, porta su di sé l’immagine di un intero mondo.
È evidente infatti fin da titolo, e si legge ovunque tra le righe e tra le immagini, un certo genuino orgoglio del piccolo al cospetto del grande. È la storia di un paese, Macra, che si trova catapultato in quella Piazza San Pietro che nel colonnato del Bernini abbraccia simbolicamente il mondo. E non sfigura perché gioca tutte le sue carte sulla bellezza affatto ricercata, semplicemente mostrata come tesoro.
È la storia di un abete, subito soprannominato “il Favoloso”, che dai pendii di Albaretto veste i panni dell’albero di Natale e incrocia per qualche settimana la tradizione, il costume e, non ultima, la fede. Un abete che porta con sé “la storia di storie particolari”, mentre si imparenta con l’austero obelisco che gli sta vicino: in fondo ambedue “hanno affrontato un bel viaggetto”. Anzi per qualche giorno la sua bellezza naturale ruba pure la visibilità all’austera storia.
È storia raccontata con testi e immagini, perché le parole danno corpo ai pensieri, ma le immagini fissano i fatti, soprattutto i volti. Sempre sorridenti consapevoli di aver vinto un’impresa, ma anche, guardando un po’ più lontano, di aver riaffermato la bellezza semplice e spontanea di un piccolo comune “che fa bella l’Italia”.
I piccoli comuni che fanno bella l’Italia
di Ober Bondi
Editrice Primalpe
euro 25