Il sogno europeo finisce ai confini dell’Unione europea? È questa la domanda che ci poniamo oggi, mentre attorno a noi imperversano conflitti che sono drammatici per i popoli che li vivono, ma che, se superassero i confini entro cui sono combattuti oggi, potrebbero diventare globalmente devastanti. Volentieri faremmo la domanda a don Aldo Giordano, che tanto ha amato l’Europa, ha testimoniato il sogno di una unione di fratellanza ed è stato protagonista del cammino di avvicinamento tra le Chiese e i popoli europei per tanta parte della sua vita. Poiché quella sua sensibilità ha contagiato le persone che ha incontrato e con cui si è confrontato, il gruppo di amici che curano gli incontri “Le sfide del dialogo. Sui Passi di Aldo Giordano”, ha pensato utile dedicare a questo tema l’ultimo appuntamento della serie di incontri che si sono svolti nei mesi scorsi. Così, per la sera di giovedì 2 maggio (ore 20.30 al cinema Lanteri) sono stati invitati a dialogare sul tema Luciano Manicardi, monaco (e per diversi anni priore) della Comunità di Bose e Luca Diotallevi, sociologo, docente presso l’Università Roma Tre. Al centro del confronto alcune domande: i Paesi europei hanno riconosciuto e costruito un proprio destino dopo aver vissuto la distruzione di due guerre mondiali. Oggi quel destino di pace può misurarsi con l’ordine (o il disordine) mondiale in cui l’Europa è immersa? Che ruolo è chiamata e deve giocare l’Ue? E pensando al tema da un altro punto di vista: che significa guardare alla guerra a partire dalla fede? L’incontro è organizzato grazie al sostegno della diocesi di Cuneo-Fossano, Commissione ecumenica e commissione cultura, e del settimanale La Guida. Rivolgiamo un caloroso invito a tutte e tutti a partecipare.