Aveva pagato per i lavori di ristrutturazione di un appartamento in Liguria, ma quei lavori non furono mai completati, i soldi anticipati per l’acquisto dei materiali mai restituiti e sopratutto l’artigiano titolare della ditta che aveva assunto l’incarico era completamente svanito nel nulla.
Ora l’uomo, C.A., con una ditta individuale nel Monregalese, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita davanti al giudice di Cuneo.
In aula è stata ascoltata la vittima proprietaria dell’alloggio di Bergeggi, che su consiglio dell’agente immobiliare che gli aveva venduto la casa, aveva affidato la ristrutturazione all’attuale imputato. I lavori erano iniziati a febbraio del 2021 e avrebbero dovuto concludersi entro l’estate, “lui disse che non c’era problema e io dissi che avrei pagato anche un premio per la consegna dell’alloggio in anticipo” – ha riferito alla giudice la parte offesa, che però tra quel febbraio e il settembre successivo vide i lavori avanzare a stento e poi fermarsi completamente, anche a fronte dell’esborso di 55mila euro bonificati su richiesta dell’artigiano per l’avanzamento dei lavori. In quella somma, in particolare, c’erano i soldi per i serramenti che andavano completamente sostituiti e che in realtà non furono neanche mai ordinati, “tra ottobre e novembre i contatti furono sempre più difficili – ha proseguito la parte offesa – fino a quando ai primi di dicembre scomparve del tutto. Dal 6 dicembre in poi vedevo che non riceveva più i messaggi su Whatsapp e quando chiamavo sentivo il messaggio che diceva che il telefono non era più attivo”.
L’accusa contesta lavori non eseguiti per quasi 20mila euro, un conto calcolato dal geometra responsabile del cantiere quando ormai i lavori erano completamente fermi ed era partita la denuncia, geometra che tra l’altro si è trovato anche lui ad essere creditore di 11 mila euro nei confronti dell’artigiano, “vedevo che non lavorava in maniera continuativa sul cantiere, l’ho sollecitato invano, lui non mi portava valide giustificazioni, diceva che era impegnato su altri cantieri. Diceva anche che non riusciva a reperire il materiale e questo non è credibile, perchè non era un cantiere complesso; se il cliente paga, il materiale deve arrivare. Alla fine anche lui aveva ammesso di essere stato pagato e che quei lavori li avrebbe svolti”.
L’udienza è stata fissata al 27 maggio per gli ultimi testi e la discussione.