“Accanto alla consapevolezza del patrimonio prezioso dei valori comuni che la nostra storia ci affida si unisce oggi anche il senso di responsabilità nei confronti del futuro, necessario a per costruire per i nostri giovani una società libera, democratica, giusta e inclusiva”.
Con queste parole il professor Giovanni Quaglia, già presidente della Provincia e grande conoscitore della storia cuneese, ha concluso l’orazione ufficiale in piazza Italia dopo l’omaggio ai caduti in occasione dell’anniversario della Liberazione.
Quaglia ha ripercorso le vicende storiche bovesane, soffermandosi in particolare sull’eccidio del 19 settembre 1943. La festa del 25 aprile a Boves è stata anche caratterizzata dall’inaugurazioni di un monumento alle vittime del Covid e dalla nuova piazzetta intitolata a piazza “Domenikon – Comunità martire della Grecia – 16/02/1943” in onore della cittadina greca dove avvenne un eccidio da parte delle milizie italiane. Il sindaco Maurizio Paoletti ha ricordato i primi passi di un rapporto di amicizia con la città di Elassona in Tessaglia che potranno in futuro forse trasformarsi in un gemellaggio, come è avvenuto con la ittadina tedesca di Schondorf dove è sepolto il comandante Peiper, responsabile dell’eccidio di Boves.