Cuneo – La Regione e viene chiamata in causa su diverse tematiche legate al mondo dell’agricoltura, lo conferma anche il direttore Fabiano Porcu. E ci sono questioni su cui l’agricoltura cuneese e piemontese non può più aspettare. Lo ha evidenziato Coldiretti durante l’incontro che ha avuto con il governatore Alberto Cirio, lo scorso 12 marzo.
Dal tema della qualità dell’aria alla gestione irrigua, dalle necessità per la filiera della carne di razza Piemontese alla Peste Suina Africana (Psa), al tavolo tornate questioni. Erano presenti anche gli assessori Matteo Marnati, all’ambiente, Marco Protopapa, all’agricoltura, Marco Gabusi, alle infrastrutture, insieme allo staff tecnico dei vari assessorati. Un incontro che si è basato sulla necessità di affrontare le tematiche in modo operativo e concreto e che si è concluso con l’impegno della Regione a individuare soluzioni e lavorare in sinergia.
Rispetto al tema della qualità dell’aria, per ovviare all’attuale normativa senza penalizzare eccessivamente le sole imprese agricole ed armonizzare le disposizioni regionali con quelle nazionali, la Coldiretti ha chiesto di studiare un modello basato sulle previsioni e sul meccanismo del semaforo per consentire gli abbruciamenti quando necessari. Di fronte alla forte richiesta di Coldiretti di togliere l’obbligo della copertura della concimaia che, oltre ad avere dei costi insostenibili per le imprese, avrebbe anche un significativo impatto in termini paesaggistico-ambientali, la Regione si è impegnata a proporre soluzioni alternative con il nuovo Piano Stralcio per la Qualità dell’Aria. Sulla gestione irrigua la Coldiretti ha ribadito l’urgenza di non disperdere l’acqua ma di trattenerla tramite una rete di piccoli invasi e la costruzione e la ristrutturazione dei pozzi.
Richiesti interventi specifici per un milione per la zootecnia da carne, legata soprattutto alla razza Piemontese. Sul fronte della PSA è fondamentale continuare ad incrementare il depopolamento dei cinghiali in modo da evitare un ulteriore ampliamento delle zone di restrizione e consentire alle imprese suinicole la piena attività a tutela del reddito aziendale. Si è aperto, quindi, un tavolo di confronto per reperire al più presto risorse necessarie.