Nei primi tre mesi e mezzo dell’anno, al Tribunale di piazza Galimberti le notizie di reato riguardanti il cosiddetto “Codice rosso” – la legge introdotta nel luglio 2019 per rafforzare la tutela di chi subisce violenze, atti persecutori e maltrattamenti – sono in aumento rispetto alla media dell’anno scorso. I numeri sono stati presentati dal procuratore capo di Cuneo, Onelio Dodero in occasione del tavolo di lavoro della Rete Antiviolenza Cuneo, riunitasi lunedì 22 aprile nella sala Consiglio del Comune.
Lo riporta l’ufficio stampa del Comune con un comunicato. I dati, che si riferiscono all’intervallo 1° gennaio-15 aprile, raccontano di 143 nuove notizie di reato, rispetto alle 368 dell’intero 2023. Nel 2023 la media è stata all’incirca di un caso al giorno, mentre nei primi tre mesi e mezzo del 2024 si parla di 1,36 episodi al giorno. Un aumento piuttosto consistente che, se da un lato mette la Procura sotto pressione – i reati del c.d. Codice Rosso sono i più numerosi, più del doppio rispetto al secondo gruppo, i reati economici -, dall’altro potrebbe far sperare in una crescita di consapevolezza da parte delle vittime di violenza. Violenza che, nella stragrande maggioranza dei casi, avviene tra le mura domestiche.
“Spesso – ha spiegato Dodero – la vittima del reato si ritiene quasi responsabile e tende a minimizzare ciò che è accaduto: si tratta di un fenomeno patologico dei rapporti sentimentali, che colpisce in particolare le persone fragili”.
Per quanto riguarda il nostro territorio il reato più frequente sono i maltrattamenti familiari con 85 notizie di reato nei soli primi tre mesi e mezzo dell’anno. Nel medesimo periodo in seconda posizione c’è lo stalking, con 42 notizie di reato, in terza le violenze sessuali (18 casi). Infine, sempre nell’intervallo che va da inizio anno a lunedì 15 aprile, sono state 17 le violazioni di misure cautelari. “Nel 99% dei casi l’autore è un maschio”, ha aggiunto il procuratore.
Dal tavolo – costituito nel maggio 2008 coinvolgendo gli attori sociali, pubblici e privati, impegnati nella lotta alla violenza sulle donne – sono emersi diversi temi, dai protocolli interni delle strutture sanitarie alle criticità nei Pronto Soccorso, come quella della lingua: alcune donne di origine straniera hanno difficoltà ad esprimersi in italiano e a spiegare quanto accaduto, in particolare nelle ore notturne, quando mancano traduttori o mediatori culturali. Alcuni membri della Rete Antiviolenza si sono dati disponibili a dare una mano per risolvere la situazione fornendo i loro elenchi. L’obiettivo principale del tavolo – promosso e coordinato dall’assessorato Parità e Antidiscriminazioni del Comune di Cuneo – è proprio quello di rafforzare i rapporti di collaborazione e il collegamento tra i diversi enti/associazioni impegnati contro la violenza di genere, alla ricerca di buone pratiche in grado di contrastare efficacemente il fenomeno.
Il confronto è poi proseguito con gli interventi dei membri delle varie associazioni ed enti componenti la rete. La Rete Antiviolenza tornerà a riunirsi nel mese di maggio: i dati diffusi dalla Procura dimostrano che, anche nel nostro territorio, c’è ancora molto lavoro da fare per estirpare un fenomeno che ha forti radici culturali.
Maggiori informazioni sulla Rete antiviolenza Cuneo al link: Comune di Cuneo – Portale Istituzionale – Rete Antiviolenza Cuneo.