Un mercato alla ricerca di strumenti di tutela, tanto più in un momento complesso come l’attuale: è quello immobiliare, con la necessità di dare garanzie e sicurezze a chi compra e a chi vende. Se n’è parlato nel pomeriggio di oggi (giovedì 18 aprile) in Camera di commercio, in un incontro organizzato dall’ente con la Fimaa (Federazione mediatori agenti d’affari) provinciale e con voci “tecniche” in tema di credito e di efficientamento energetico. Tanti i temi affrontati, tra cui l’importanza di difendere il consumatore da operatori senza scrupoli e senza titoli: “L’abolizione del ruolo nel 2010 è stato un fatto grave, un affronto alla nostra categoria e al consumatore – ha esordito la presidente provinciale Fimaa, Simona Trucco -, abbiamo trovato la massima disponibilità in Cciaa per mettere in pista un sistema di verifica dei mediatori abilitati (gli unici a cui è dovuta la provvigione, tra l’altro, e che operano imparzialmente a vantaggio di entrambe le parti). Il cliente deve essere sicuro su valutazioni e valorizzazione dell’immobile, polizza assicurativa e quant’altro, perché è grande il nostro carico di responsabilità”.
Responsabilità che sono anche di chi attestati di prestazione energetica, come spiegato da Danilo Sala (Ordine Architetti) sui dati delle “Ape” in provincia di Cuneo e in Piemonte negli ultimi quattro anni. Il tutto in un percorso che deve partire anche dalla sensibilizzazione del cliente, che deve pretendere trasparenza e serietà dalle realtà a cui si affida, e dai controlli su queste ultime.
Accanto al lavoro svolto con la Camera di commercio nelle sue attività di regolazione del mercato, per la realizzazione di un motore di ricerca che verifica l’abilitazione degli operatori (basta un click per controllarese l’interlocutore possiede i titoli professionali per svolgere la propria attività di mediazione), è emerso comunque l’auspicio di un ritorno dell’albo, normato a livello nazionale (come avviene anche all’estero), proprio per contrastare l’abusivismo o comunque le “zone d’ombra” che si insinuano in un mercato importante e delicato come quello della casa e degli immobili in genere.
Un’esigenza di legalità che, come ha ricordato il vicepresidente vicario dell’ente Luca Chiapella, è emersa anche ieri (mercoledì 17 aprile, nella foto sotto) in un altro incontro in Camera di commercio, organizzato dal Comitato imprenditoria femminile con l’Arma dei Carabinieri e con il comandante provinciale Giuseppe Carubia sul tema del rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico: un pericolo molto elevato anche sul nostro territorio, tanto che su “oltre 150.000 imprese con potenziali collegamenti con la criminalità organizzata nel 2020” il 36,2% è al Nord, il 21,9% al Centro e il 41,9% al Sud, nei settori più disparati. Una potenza che è anche economica per la disponibilità di ingenti capitali “sporchi” che alterano il mercato e la concorrenza, facendo venir meno le imprese oneste.