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Lunedì 25 novembre 2024

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Parco Fluviale, a Tetto Dolce un habitat naturale con 9 specie di orchidee, alcune rarissime

Una delibera di Giunta ha dato il via all’iter burocratico per ottenere dalla Regione la concessione demaniale per tutelare meglio una delle zone meglio conservate del Parco Fluviale

Cuneo

La Guida - Parco Fluviale, a Tetto Dolce un habitat naturale con 9 specie di orchidee, alcune rarissime

Nel Parco Fluviale, in località Tetto Dolce, nella zona dell’alveo del torrente Gesso (oltre il viadotto della Est-Ovest), crescono 9 specie di orchidee, alcune delle quali risultano rare, rarissime o uniche rappresentanti della specie in provincia di Cuneo.

Al fine di tutelare al meglio la zona, gli uffici del Comune di Cuneo (ente gestore del Parco Fluviale) hanno predisposto la richiesta alla Regione di concessione demaniale relativa all’area Tetto Dolce per la durata di 19 anni e nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato la documentazione.

“Questo passaggio autorizzativo – spiegano dal Comune – è necessario perché, una volta acquisita quest’area in concessione, il Parco potrà attivare ulteriori misure a tutela di questo habitat naturale, quali ad esempio l’installazione di sistemi leggeri di dissuasione all’accesso (massi o altri elementi fisici), volti ad impedire l’accesso all’area di mezzi meccanici e il posizionamento ai confini dell’area di bacheche o cartelli informativi con divieti e prescrizioni”.

La relazione tecnica che accompagna la domanda alla Regione spiega che “l’area è di grande interesse naturalistico ed è una delle zone meglio conservate nell’ambito del Parco”. Nelle prime mappature naturalistiche che erano state redatte in collaborazione con le associazioni ambientaliste, era stata rilevata una sola specie di orchidea selvatica (O. holosericea). Dal marzo 2020 e nei periodi successivi, i prati hanno visto una massiccia fioritura di diverse specie, alcune rappresentate da centinaia di fiori.

Oltre alle orchidee, tutta l’area, che si estende per circa 38 ettari (pari a 70 campi da calcio), è naturalisticamente interessante per i numerosi habitat che ospita, fra cui spiccano le macchie cespugliose di ligustro e viburno, i boschi perifluviali a pioppo nero e salice bianco e i boschi a roverella, con essenze di pregio come biancospino e ginepro, e con prati caratterizzati dalle fioriture gialle di achillea tormentosa. Si trova qui, inoltre una stazione di Parentucellia latifolia, una rara Orobancacea, e Artemisia annua, pianta medicinale non frequente. È stato osservato anche il Giglio martagone (Lilium martagon), probabilmente giunto qui dalla montagna in seguito alle piene del torrente. Fra gli animali si segnala la presenza, per esempio, di averla piccola, upupa e succiacapre, poco distante nidifica una colonia di Gruccione, e poi passeggiano caprioli, cinghiali, tassi, volpi e lepri. 

“Quest’azione rientra tra le finalità del Parco a tutela della biodiversità e dei territori dei fiumi e dei corsi d’acqua – spiega l’assessore all’ambiente Gianfranco Demichelis – Sono contento che, grazie alla collaborazione delle associazioni ambientaliste e con il lavoro dei nostri tecnici, possiamo dare avvio a questo iter che ci consentirà di tutelare e valorizzare al meglio un piccolo tesoro naturalistico del nostro territorio. In attesa della formalizzazione dell’autorizzazione, stiamo già lavorando per allestire una cartellonistica esplicativa. Inoltre invito fin d’ora a partecipare al trekking delle orchidee in programma per sabato 15 giugno per andare alla scoperta dell’area con il naturalista Dario Olivero alla scoperta dell’area”.

Per informazioni e iscrizioni si può consultare il sito www.parcofluvialegessostura.it.

 

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