Domenica 7 aprile, in occasione della Messa delle 11 nella chiesa parrocchiale di San Filippo, la comunità di Verzuolo saluterà l’istituto secolare delle Sorelle di San Grato dopo 74 anni di presenza in paese. “Arrivate a Verzuolo nel 1950 – spiega il parroco don Marco Gallo – le Sorelle hanno vissuto il carisma francescano, lavorando per tanti anni nella loro tipografia e poi nella libreria-cartoleria. Ora, per età, si ritirano a Saluzzo: si chiude una pagina molto bella del nostro paese e della nostra comunità cristiana”. Quello delle Sorelle di San Grato è un movimento laico femminile nato il 2 agosto 1945 a Sant’Orso di Piasco sulla spinta del padre cappuccino Giuseppe Maria Borgia. Dal 1950 a oggi, l’istituzione ha operato a San Grato di Verzuolo coniugando la vita quotidiana nelle singole famiglie e l’esperienza contemplativa e spirituale: “Non siamo suore – chiarisce Renza, responsabile della sede verzuolese – bensì donne che hanno scelto di affiancare alla loro ordinaria esistenza di ogni giorno un percorso di vita fraterna seguendo l’insegnamento di San Francesco”. A Verzuolo, in particolare, per molto tempo è stata operativa una casa di spiritualità che si occupava della formazione iniziale delle sorelle che desideravano muovere i primi passi alla scoperta di questo percorso, offrendo un biennio di introduzione all’esperienza contemplativa e agli esercizi spirituali. Di lì aveva poi inizio una doppia vita, con alcuni momenti dedicati al lavoro e alla vita privata, e altri alla condivisione e alla comunione religiosa. L’obiettivo delle Sorelle di San Grato è tuttora quello di raggiungere le persone lontane della fede, vivendo a contatto con il mondo: “Per far riflettere sulle priorità della vita e su tematiche profonde che vanno oltre la dimensione materiale – prosegue la responsabile – ricorriamo anche a cartelloni, manifesti, slogan e depliant. In quest’ambito riceviamo anche l’aiuto di vari giovani, che ci aiutano a fare i conti con i nuovi mezzi di comunicazione”. L’esperienza delle Sorelle di San Grato si trasferisce ora a Saluzzo per far fronte all’assottigliamento dei numeri (ad oggi il gruppo conta circa 40 membri) e alle esigenze dettate dall’innalzamento dell’età media.