Riceviamo e pubblichiamo
“Enel, l’energia che ti ascolta”. (Meditazioni amare di un montanaro).
Questo era lo slogan pubblicitario di Enel negli anni scorsi; poi, forse per pudore, è stato cambiato.
Fine febbraio. Le previsioni preannunciano l’arrivo della neve in termini di abbondanza. Finalmente le montagne si copriranno di neve per la felicità di tutti (specie per la pianura assetata). Non una nevicata eccezionale: si prevedono 50-70 cm di neve che presumo “pesante” stante le temperature ormai quasi primaverili.
Mi preparo ai previsti disagi che potranno derivare dalla quasi sicura interruzione di energia elettrica: in montagna l’alimentazione elettrica è regolare se non piove troppo, se non c’è vento, e, ovviamente, se la neve cade a non più di dieci centimetri per volta… Carico di energia il cellulare e il tablet e tengo a portata di mano le sempre utili candele.
Enel Distribuzione provvede, in regime di monopolio, all’installazione delle strutture che trasportano l’energia verso l’utenza. In tempi non lontanissimi da parte del distributore c’era una costante pulizia della vegetazione a lato delle linee elettriche per evitare che alberi in caduta travolgessero i cavi interrompendo l’alimentazione, ma ora, per risparmiare, questa precauzione viene trascurata (come dicono gli stessi dipendenti Enel) confidando nella provvidenza e nella benevolenza degli eventi atmosferici.
Puntualmente lunedì 26 febbraio la corrente viene interrotta nella sola borgata dove abito. Segnalo al numero verde il problema (evito la narrazione della difficoltà relativa) e, inaspettatamente, un addetto di Enel Savigliano mi contatta per avere chiarimenti e altrettanto inaspettatamente, nel pomeriggio di martedì, ritorna l’energia (tranne l’illuminazione pubblica del palo a fianco di casa mia tuttora inattivo; la riparazione era stata provvisoria..) grazie a chi si avventura nei boschi a valle del palo, con neve al ginocchio, per tagliare l’albero caduto sulla linea. Chapeau per questa persona!
Ovviamente non è finita e le previsioni ci dicono che arriverà altra neve.
Questa volta i problemi sono maggiori. L’interruzione di corrente per tutta l’utenza di Ostana dura a lungo e quando finalmente ritorna, si alterna in interruzioni più o meno lunghe con grande felicità degli elettrodomestici….. Qualcuno ne approfitta per defungere.
Fortunatamente la mia stufa se ne frega della corrente elettrica e gli è basta la legna…. Altri, tra i quali una persona costretta su una sedia a rotelle, con caldaie che senza corrente non funzionano, si aggiustano come possono (magari con due o tre maglie e qualche coperta in più, scaldando l’acqua con il gas; se possono. E poi, poche storie, basta dotarsi di un generatore di corrente….).
Da domenica 10 marzo, verso le 12, sparisce anche la copertura della rete dei cellulari.
Come tutti sanno buona parte delle trasmissioni via etere per l’alta valle Po fanno capo alla stazione sita sull’altura del Turnur e, senza energia, i trasmettitori si fermano. Buon senso vorrebbe che Enel tenesse questa linea con particolare cura ma il Turnur resta isolato e chi vuole telefonare deve scendere a valle, ben oltre Paesana, perché anche qui i cellulari “non prendono”. Cosa che faccio a giorni alterni per i contatti famigliari e non solo..
Lo stesso dipendente Enel mi dice che una volta si portava la squadra con l’elicottero fino al guasto; ora si aspetta che la strada carrozzabile venga riaperta…. Occorre risparmiare. Dal 13 marzo il segnale internet di un operatore scompare e sono isolato anche su questo canale, pur con tutto quello che dovrei fare in questi giorni grazie alla rete. Anche il municipio del Comune rimane isolato (inutile dire cosa vuol dire al giorno d’oggi essere un’amministrazione comunale senza l’accesso alla “rete”). Anche questo deriva dai problemi al Tournor.
La copertura dei cellulari ritorna nel pomeriggio del 12 ma riscompare nella stessa notte. Grazie alla corrente ritornata mi rimane la televisione per sapere cosa succede nel mondo. Ricontrollo da data: siamo nel 2024 e da tre giorni c’è uno splendido sole.
Non vi è nota di un consigliere regionale o di un parlamentare che abbia gridato allo scandalo e che abbia fatto un’interrogazioni a chi di dovere per sollevare il problema ( ovviamente non nuovo) che interessa non solo la provincia di Cuneo ma tutte le Alpi (ma presumo anche l’Appennino). Solo Uncem ha sollevato la questione presso le Prefetture sperando in un miracoloso intervento verso chi di dovere. Ma in montagna siamo rimasti quattro gatti e in termini elettorali contiamo quasi zero.
E l’inverno sta finendo e tutto finirà nel dimenticatoio. E poi: non nevica più!
Mi rimane la soddisfazione di aver contribuito con i miei disagi e le mie sofferenze al buon stato di salute dei bilanci di Enel (l’utile netto ordinario al 31/12/2022 è stato di 5,4 miliardi di euro).
Anche i piccoli Comuni del Piemonte (quelli che sfortunatamente hanno vinto il bando Borgate PSR 2014-2020, Misura 7 – Operazioni 7.2.1 e 7.4.1. Realizzazione e miglioramento di opere, strutture e infrastrutture culturali-ricreative ad uso pubblico nelle borgate montane) contribuiscono al buon bilancio Enel, ad esempio, pagando a Enel Distribuzione sostanziosi contributi per l’interramento delle linee aeree (solo l’installazione dei cavi perche tutte le tubazioni per il passaggio degli stessi sono realizzati dalle Amministrazioni e non si deve intervenire sui pali, ad Ostana, per esempio, sono tutti in buone condizioni). Per sostituire un cavo aereo (circa 200 m, ma forse meno. In metallo prezioso?) con un altro interrato in media tensione, il Comune di Ostana è OBBLIGATO (regime di monopolio di cui sopra) a spendere euro 19297,45. L’offerta, forzatamente accettata (non vi dico le traversie effettuate per riuscire ad averla ), dice che le tariffe applicate sono conformi alla Delibera dell’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) n. 568/2019/R/eel e successive. Accidenti! C’è qualcosa che non funziona.
Sarebbe bello sapere, osservando il dettaglio dell’offerta, cosa significhi COSTO PRESTAZIONE DI TERZI per euro 4339,41 (visto che il tubo dove passano i cavi è predisposto dall’Amministrazione) e che i costi di manodopera sono già precisati in euro 1084,11. Viene poi conteggiata la cifra di euro 2652,93 di spese generali (sic!). Ovviamente il valore del materiale recuperato (che consiste nei soli cavi) viene valorizzato in euro zero. In questo caso il rame non ha valore mentre i materiali che verranno impiegati (cavo e poco altro) valgono 7841,13 euro. Bell’aiuto per la montagna dove qualcuno, ostinatamente, vuol continuare a vivere ( ma forse è una colpa).
Ovviamente alla richiesta di chiarimenti il funzionario di riferimento può solo rispondere che queste sono le tariffe. Una volta si diceva: “mangiare questa minestra o saltare dalla finestra”. Altri tempi, altri problemi!
In attesa della prossima nevicata. Meno male che tra due giorni arriva la primavera; ma il vento è sempre in agguato e gli alberi aspettano una spinta!
Giacomo Lombardo
Ostana 19/03/2024