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Domenica 22 dicembre 2024

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“Gratuità della tangenziale albese: era tutto deciso dal 2012, Cirio e Gabusi fanno propaganda elettorale”

A parlare è Maurizio Marello consigliere regionale del Pd ma prima, all'epoca del accordo con il Ministero nel 2012, sindaco di Alba

Alba

La Guida - “Gratuità della tangenziale albese: era tutto deciso dal 2012, Cirio e Gabusi fanno propaganda elettorale”

Maurizio Marello consigliere regionale del Pd ma prima, all’epoca del accordo con il Ministero nel 2012 che sanciva la gratuità della tangenziale albese, era sindaco di Alba. Ed era uno dei protagonisti della firma di accordo a Roma, al Ministero delle Infrastrutture datata 19 aprile 2012. Contesta Cirio e Gabusi che si attribuiscono il merito oggi a distanza di 2 anni da quell’accordo. E ancora chiede che fine hanno fatto i 100 milioni di opere complementari che l’Asti- Cuneo doveva realizzare e che non ha mai fatto.

Scrive Marello:

1. Era il 19 aprile 2012 quando a Roma, al Ministero delle Infrastrutture, venne firmato un accordo che prevedeva, tra le altre cose, l’utilizzo della sp7 bis ( più nota come tangenziale di Alba) quale parte integrante dell’autostrada Asti- Cuneo e la sua completa ristrutturazione ad opera della Società Asti- Cuneo. Si stabilì anche che la gratuità della tangenziale. Lo sa bene il presidente Cirio che era presente, in rappresentanza dell’allora Governatore Cota, insieme al sottoscritto Sindaco di Alba ed all’Assessore provinciale Russo.Ho letto un comunicato della Regione in cui Cirio e l’Assessore Gabusi attribuiscono il merito della gratuità a loro stessi ( una loro “conquista”) e all’attuale Giunta Regionale;
2. Nella Sala consiliare albese, è stato spiegato il nuovo sistema di pagamento free flow ( “viaggiare in libertà “ si legge nei tabelloni pubblicitari) ed esaltati i grandi benefici. Ora, intanto, la gratuità del percorso non partirà da Castagnito (così come è oggi con il casello-barriera di Govone) e come doveva essere, ma a Castagnito si pagherà. Per non pagare bisognerà utilizzare la complanare parallela all’autostrada già oggi esistente (che verrà resa a doppio senso) e quindi uscire dall’autostrada. In secondo luogo l’ultimo tratto verso Asti che oggi è gratuito si pagherà con il risultato finale che andare da Alba ad Asti e viceversa costerà verosimilmente più caro di oggi. In terzo luogo il nuovo sistema di pagamento creerà non pochi problemi: costringerà tutti di munirsi di Telepass, altrimenti ad ogni passaggio occorrerà effettuare un pagamento on line o con un bollettino postale. Vi sembra più agevole? Non a caso l’entrata in vigore di questo sistema prevista per lo scorso primo marzo è stata posticipata al 1 settembre 2024, guarda caso dopo le elezioni regionali e comunali del 9 giugno: a buon intenditor, poche parole.
3. Lo scorso ottobre sempre Cirio e Gabusi hanno affermato a più riprese che entro la fine del 2024 l’autostrada sarà ultimata. Vedremo, ma ho seri dubbi che ciò possa accadere. Intanto la tangenziale albese, già oggi utilizzata,  è diventata “terra di nessuno”. Negli scorsi giorni di pioggia si sono create buche pericolose ed il manto stradale è in più punti compromesso. Proprio ieri l’Assessore Gabusi, se ho capito bene, ha detto che i lavori di ristrutturazione ed adeguamento ( ancora da iniziare) verranno finiti entro il 2026. Insomma i tempi si allungano e la prospettiva finale è quella di un’autostrada molto cara e in cui è pure complicato pagare il pedaggio. Il forte rischio è che i veicoli ed i mezzi pesanti, continuino più di prima ad usare la vecchia statale 231 da Alba ad Asti con tutti i problemi di traffico che conosciamo bene e tutti i disagi anche ambientali per i residenti dei Paesi lungo il tragitto.
4. Proprio per questo la vicenda Asti- Cuneo dopo 30 anni dal suo inizio non ha bisogno di “eroi”. E’ una brutta storia in cui alla fine a guadagnarci è stata e sarà solo la concessionaria Asti- Cuneo. Tutti  gli altri, a partire dai territori coinvolti, hanno perso, comprese le Istituzioni ad ogni livello. E’ bene quindi “ prenderla più bassa” e lasciare perdere la propaganda elettorale, anche solo per rispetto delle popolazioni coinvolte. A proposito, tornando da dove siamo partiti e cioè dall’incontro al Mit del 19 aprile 2012, che fine hanno fatto i 100 milioni di opere complementari che l’Asti- Cuneo doveva realizzare? Così solo per curiosità.

Maurizio Marello

Maurizio Marello

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