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Domenica 22 dicembre 2024

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In teatro la storia di un ritorno alla vita di montagna

“AbeioAbeio”, un testo di Diego Anghilante, arriva sui palchi delle valli occitane. Primo appuntamento il 15 marzo a Valdieri

Valdieri

La Guida - In teatro la storia di un ritorno alla vita di montagna

Dopo la tragedia occitana “Bastian Nevacho”, rappresentata con successo nel 2019 nelle valli occitane, Diego Anghilante, direttore del mensile “Ousitanio Vivo”, scrittore e documentarista di Sampeyre, torna al teatro con una pièce il cui titolo riprende una celebre poesia di Antonio Bodrero. Così “AbeioAbeio” (ApeApe), dramma già pubblicato nel 2022 da Araba Fenice, arriva ora sui palchi di numerose località delle valli occitane grazie al sostegno di Espaci Occitan. 

Il curioso sottotitolo dell’opera è “Neoruralismo e follia”. L’autore infatti prende spunto dal fenomeno del ritorno dei giovani alla montagna e alla vita rurale per raccontare l’infelice storia di Louren (Lorenzo), giovane di Torino che abbandona la condizione di “sdraiato” universitario per tornare a vivere a Saouzo, nome immaginario del paese da cui erano emigrati i suoi genitori. Louren sceglie il nobile mestiere dell’apicultore, ma l’ostilità o l’indifferenza dei pochi abitanti rimasti nel paese, le difficoltà lavorative e soprattutto la solitudine lo fanno progressivamente scivolare verso una condizione di follia, dove il confine tra realtà diurna e vita onirica, tra esistenza vera e esistenza immaginata si fa incerto.

Anche Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin che firma la prefazione, osserva come Louren venga “risucchiato lentamente non dai vortici di un torrente in piena, ma dal gorgo di un lavandino domestico, con l’acqua sporca dei piatti accumulati, verso un orizzonte scuro e difficile”. 

Per questa pièce Diego Anghilante ha scelto di utilizzare un occitano che non fa riferimento a una variante specifica, ma propone una koinè tra le parlate delle valli centrali (Stura, Grana, Maira e Varaita), nel tentativo di costruire un lessico letterario che faccia da ponte tra la tradizione orale del passato e una produzione scritta del futuro. 

Il dramma riflette anche l’attuale stato di ibridazione delle lingue: infatti diversi personaggi parlano italiano o lo mescolano, come fa il protagonista, con la lingua d’oc, in un alternarsi di momenti onirici, situazioni facete e grottesche, tragedia e commedia. 

Una piccola tournée attende ora la Compagnia: la prima assoluta è prevista a Valdieri venerdì 15 marzo alle 20.45; il successivo appuntamento sarà a Monterosso Grana sabato 23 marzo sempre alle 20.45. Altre rappresentazioni sono previste ad aprile e a maggio in altre località delle valli occitane. 

L’opera teatrale ha una durata di circa 110 minuti e l’ingresso è gratuito. 

Per informazioni: www.espacioccitan.org, segreteria@espacioccitan.org, tel. 0171.904075.

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