“Sono passati 325 giorni dal giorno in cui Coldiretti Cuneo ha presentato il dossier “Le vie dell’acqua” con 10 proposte anti crisi per affrontare la questione dell’approvvigionamento idrico, prioritaria non solo per l’agricoltura ma anche per l’ambiente e l’intera collettività, ma da allora la politica non ha mosso un dito” A dirlo Coldiretti Cuneo all’indomani delle abbondanti piogge e nevicate di questi giorni.
“Le precipitazioni degli ultimi giorni – precisa Coldiretti Cuneo – non sono di certo risolutive di una crisi idrica che va avanti ormai da anni anche perché, al netto dell’acqua rimasta sottoforma di neve in alta montagna e di quella assorbita dal terreno che è andata a rimpinguare le falde, buona parte della pioggia è finita nei fiumi e dunque “transitata” verso il mare senza che si sia potuto immagazzinarla in vista dei prossimi mesi”.
L’Italia perde ogni anno l’89% dell’acqua piovana, per questo la Coldiretti ha elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’agricoltura e all’industria.
“È improrogabile la realizzazione di una rete di infrastrutture di trattenuta e accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le sempre più preziose riserve idriche, garantendo al contempo una migliore gestione del territorio in termini di prevenzione dai danni alluvionali” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Come indicato nel nostro dossier ‘Le vie dell’acqua’ – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – chiediamo di fare il censimento di tutti i progetti ipotizzati in passato e un rapido riesame delle criticità che ne hanno impedito la realizzazione, di individuare un Commissario e di istituire una Cabina di regia che porti avanti un Piano di breve, medio e lungo periodo per la Provincia di Cuneo, individuando le idee progettuali più urgenti e le fonti di finanziamento disponibili. Sarà indispensabile procedere ad una semplificazione delle procedure autorizzative anche attraverso, laddove necessario, un riesame della legislazione vigente”.