Borgo San Dalmazzo – Sopralluogo questa mattina (lunedì 4 marzo) al cantiere del ponte in ferro sul torrente Gesso detto “ponte del Ciadel” lungo la strada provinciale 21 tra Borgo San Dalmazzo, Fontanelle di Boves e Roccavione. Qui la Provincia ha avviato a inizio ottobre scorso un intervento di messa in sicurezza strutturale, sismica e idraulica del manufatto realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savigliano nel 1895, che dovrebbe concludersi entro l’estate.
Insieme al presidente della Provincia Luca Robaldo, erano presenti il consigliere provinciale delegato Vincenzo Pellegrino, la sindaca di Borgo San Dalmazzo Roberta Robbione, la funzionaria della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo – Alta sorveglianza Stefania Manassero, lo studio Lga Engineering con il progettist Andrea Alberto, i tecnici del Settore Viabilità della Provincia (Reparto Cuneo) con l’ing. Simone Nicola e il geom. Luca Rosso e, infine, i titolari e i tecnici dell’impresa costruttrice Malabaila & Arduino di Villafranca d’Asti.
L’intervento, su progetto della società saviglianese Lga Engineering, ha lo scopo di proteggere l’infrastruttura con lavori di rispristino, rinforzo e restauro, per rispondere alle esigenze di transitabilità, sicurezza strutturale e sismica, durabilità, esigenze paesaggistiche e di conservazione del bene di interesse storico. Sono già stati demoliti parapetto, pavimentazione e soletta esistenti ed è stato allestito un cantiere in alveo. L’intervento prevede il sollevamento dell’impalcato, la demolizione degli appoggi strutturali e dei muri para-ghiaia esistenti. Inoltre, la realizzazione di cortine di micropali e scogliere per rinforzo spalle, interventi di rinforzo spalle con chiodature, posizionamento nuovi appoggi strutturali, varo del ponte nella posizione finale, nuovi muri para-ghiaia, soletta e pavimentazione stradale, montaggio parapetto. L’opera è finanziata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un costo complessivo di circa 2.000.000 di euro di cui 1.323.000 euro per l’esecuzione dei lavori e 677.000 per somme a disposizione dell’amministrazione.
Il ponte, lungo suddiviso in 15 campi con una luce netta totale pari a 76,50 metri per una sagoma carrabile pari a 4,20 metri di larghezza e 4,50 metri di altezza interna, si è mantenuto nel tempo sostanzialmente integro nella sua originaria identità architettonica e costituisce pertanto una significativa testimonianza materiale del diffuso rinnovamento tecnologico a favore di infrastrutture viarie di fine XIX secolo nel territorio cuneese.
Nel corso del cantiere è emerso lo stato di degrado materico e strutturale che prima non era possibile registrare e che ha portato alla necessità di un rifacimento dell’orditura secondaria dell’impalcato, in accordo con la Soprintendenza, con posa in opera di nuove travi in carpenteria metallica e lastre predalles in acciaio. I lavori stanno avvenendo in alveo proprio per la delicatezza della situazione, con demolizione a tratti dell’attuale impalcato e contestuale ricostruzione avanzando da una spalla all’altra. Per fare questo è stato allestito un ponteggio agganciato alla soletta e realizzate delle pile provvisorie in carpenteria metallica in alveo, che verranno smontate al termine dei lavori.