Cuneo – Lo scorso 20 febbraio, a Caraglio, i Carabinieri della Compagnia di Cuneo hanno arrestato un 51enne napoletano, sorpreso mentre si faceva consegnare circa 4.000 euro in contanti da una coppia di anziani, raggirati poco prima. L’individuo, infatti, spacciandosi al telefono per maresciallo dei Carabinieri, aveva allarmato i due anziani raccontando loro, falsamente, che il figlio aveva causato un grave incidente stradale ed era in custodia dei Carabinieri e, per poter essere liberato, necessitava di una grossa somma di denaro. Dopo essersi accordato con gli anziani per il ritiro della somma pattuita, l’uomo si è presentato presso l’abitazione delle vittime, ma fortunatamente, i suoi movimenti avevano attirato l’attenzione dei Carabinieri di pattuglia che sono intervenuti e lo hanno sorpreso con indosso i soldi un attimo prima che facesse perdere le proprie tracce. L’arresto dell’uomo è stato convalidato dal Gip presso il Tribunale di Cuneo, che ha disposto l’obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia giudiziaria.
Quello di Caraglio non è l’unico caso di segnalazione al 112 di truffe ai danni di anziani. Le indagini attivate dai Carabinieri della Compagnia di Borgo San Dalmazzo hanno consentito di individuare e deferire in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica i ritenuti autori di tre truffe avvenute tra lo scorso mese di dicembre e alcuni giorni fa. Anche in virtù di alcuni indizi forniti dalle persone offese e dai vicini di casa, i Carabinieri sono riusciti a individuare i presunti autori delle truffe: in due casi sono riusciti a bloccare l’auto con la quale si stavano allontanando, recuperando così anche il bottino. In totale sono cinque le persone identificate, tre uomini e due donne, tutti di origine campana, denunciate per truffa aggravata e sostituzione di persona.
“L’attività repressiva – fanno sapere dal Comando provinciale dei Carbinieri – si affianca alla prevenzione, basata essenzialmente sul tentativo di mettere in guardia i cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili. In questo senso gli incontri divulgativi organizzati nei vari paesi, le campagne di sensibilizzazione, come, da ultimo, la distribuzione di opuscoli contenenti consigli antitruffa in dialetto piemontese”.