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Venerdì 22 novembre 2024

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Le piante abbattute a Borgo San Dalmazzo: “Siamo noi cittadini che non vogliamo più gli alberi davanti a casa”

Intervento del coordinamento delle associazioni ambientaliste: “Fondamentali sono state le continue lamentele per aghi e polline”. Richiesta l'adozione di un regolamento del verde

La Guida - Le piante abbattute a Borgo San Dalmazzo: “Siamo noi cittadini che non vogliamo più gli alberi davanti a casa”

Le associazioni ambientaliste intervengono sull’abbattimento di sei alberi in Largo Battaglione Alpini a Borgo San Dalmazzo con un comunicato firmato da Bruno Piacenza (Legambiente Cuneo), Domenico Sanino (Pro Natura Cuneo), Albino Gosmar (Cuneo Birding), Patrizia Rossi (Lipu Cuneo) e Alberto Collidà (Italia Nostra Cuneo). Il coordinamento delle associazioni chiede interventi precisi al Comune di Borgo San Dalmazzo in vista della sistemazione dell’area verde, a iniziare dall’adozione di un Regolamento del verde e da compensazioni per ogni pianta abbattuta in città.

“Quando siamo venuti a conoscenza dell’abbattimento di sei piante in Largo Battaglione Alpini a Borgo San Dalmazzo – scrivono i presidenti delle associazioni ambientaliste – abbiamo immediatamente chiesto un incontro con l’assessore ai lavori pubblici, Armando Boaglio per conoscere le motivazioni dell’abbattimento e prendere visione delle perizie. L’incontro è avvenuto giovedì 29 febbraio; presenti anche l’assessore Francesco Rosato, i tecnici comunali e la protezione civile.

Sostanzialmente la motivazione che ha portato all’eliminazione di queste piante adulte con oltre cinquant’anni di vita è stata la sicurezza dei cittadini, soprattutto dei bambini della vicina scuola, dai rischi di caduta di rami e tronchi di alberi apparentemente sani, come confermato dalla perizia tecnica, ma che, essendo stati piantati troppo vicini, erano cresciuti male. Forse i cedri si sarebbero potuti salvare, ma l’Amministrazione ha deciso un intervento drastico per dare nuova vita all’area verde. Fondamentali però nella scelta dell’Amministrazione sono state le continue lamentele dei residenti che non sopportavano più aghi e polline di queste conifere. Il punto è proprio qui. Siamo noi cittadini che non vogliamo più gli alberi davanti a casa! Preferiamo il gas di scarico e i rumori delle automobili che quelle piante attutivano, perché il verde deve crescere altrove. E’ vero che l’attuale crisi climatica che favorisce la formazione di piogge torrenziali e forti venti può causare rottura di rami e crollo di alberi. Ma è altrettanto vero che anche le case, i tetti, gli oggetti sui balconi possono in queste situazioni essere un pericolo per chi transita. Che facciamo? Eliminiamo le case?

Non si capisce perché siano sempre e solo le piante le vittime della sicurezza. Il presidente della Provincia ha ordinato l’abbattimento di tutti gli alberi lungo le strade provinciali che non siano ad almeno sei metri dalla carreggiata, in palese violazione del Codice della Strada. Già nel 2012 la presidente Gancia aveva preso analoga decisione. Le Associazioni ambientaliste avevano chiesto chiarimenti al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che avevano risposto che “gli alberi già impiantati, prima dell’entrata in vigore del Nuovo Codice della Strada, lateralmente alla carreggiata nella fascia di pertinenza ad una distanza inferiore di quella prevista dall’art. 26 c.6 del Regolamento possano non essere rimossi”. Inoltre: “Ciò non toglie che gli alberi debbano essere adeguatamente protetti, così come tutti gli altri elementi, quali costruzioni, muri, pali e sostegni, potenzialmente pericolosi per gli utenti della strada, presenti sia nella fascia di pertinenza che in quella di rispetto”. Protetti e non rimossi!

In termini ambientali, l’abbattimento delle conifere di Largo Battaglioni Alpini a Borgo San Dalmazzo è un danno e lo è anche in termini erariali perché le piante hanno un valore economico.

Non ci stancheremo mai di ripetere che gli alberi migliorano la qualità dell’aria, soprattutto in città, mitigano il clima, regolano il deflusso delle acque piovane, offrono ospitalità agli uccelli e ai mammiferi, favoriscono il raffreddamento delle isole di calore che si sviluppano in città per la copertura del suolo, sono indispensabili per l’assorbimento delle precipitazioni. Svolgono, pertanto, un’importante funzione nel paesaggio antropizzato dei nostri giorni, sia in città, sia nelle periferie urbane. Eppure sono maltrattati, capitozzati, tagliati perché danno fastidio alle attività umane, sporcano con le loro foglie balconi e marciapiedi, fanno ombra e richiedono, a volte, cure.

Preso atto della nuova sistemazione che l’Amministrazione intende dare all’area verde, abbiamo chiesto:

1 Che sia adottato il “Regolamento del verde”, che oggi non esiste, ove sia prevista la clausola che i cittadini e le Associazione (stakeholder) siano  informati preventivamente sulle intenzioni di abbattimento e possano manifestare il proprio parere in merito.

2 Che siano effettuate le compensazioni per ogni pianta abbattuta, ma in città, non fuori, dove il verde non manca, perché è proprio il centro cittadino quello che più necessita di verde.

3 Che tutti insieme si lavori ad educare la cittadinanza sull’enorme importanza degli alberi in città, anche se a qualcuno possono dare qualche fastidio”.

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