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Domenica 22 dicembre 2024

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“Non sprechiamo l’esempio di Todde in Sardegna: uniti si batte la destra”

Dopo la Sardegna tocca al Piemonte e Domenico Rossi, segretario regionale del Pd non ha dubbi sulla necessità di correre insieme

La Guida - “Non sprechiamo l’esempio di Todde in Sardegna: uniti si batte la destra”

CuneoAlessandra Todde, candidata del campo largo tra Pd e 5 Stelle, è la nuova presidente, la prima donna, della Sardegna. Non si è fatto aspettare il commento del segretario regionale piemonetese del Partito Democratico, Domenico Rossi, che all’alba di questa mattina, martedì 27 febbraio, ufficilizzata la vittoria sarda, dopo uno spoglio infinito, ha commentato con vista piemontese l’esito delle elezioni regionali in Sardegna. Per Rossi la vittoria di Todde è un chiaro segno che bisogna correre uniti anche in Piemonte per battere Alberto Cirio e il centrodestra.

“La vittoria della coalizione di centro-sinistra guidata da Alessandra Todde .- dice Rossi – è un’ottima notizia per la Sardegna e per il Paese. Dimostra che la destra si può battere se si crede in un progetto comune e si lavora per realizzarlo. Lo si fa mettendo al centro ciò che unisce e guardando alle differenze come valore, in  linea con ciò che ha dichiarato Todde in questi mesi e con quella che è sempre stata la posizione del Partito Democratico piemontese dalla primavera scorsa.
Di fronte a questo risultato che è stato possibile anche grazie alla generosità del Partito Democratico, prima forza della coalizione,  e che non si  può considerare solo di natura “locale”, mi auguro uno scatto di responsabilità da parte di tutte le forze politiche che si riconoscono alternative alla destra che governa il Paese e la nostra regione.
Uniti si può vincere, anche in Piemonte. Anche i piemontesi meritano di poter scegliere un progetto che metta al centro sanità pubblica, trasporti, diritto allo studio, transizione ecologica e digitale e lavoro.
Noi, come ripetiamo da mesi, siamo sempre stati disponibili a costruire un’alleanza senza nomi e schemi predefiniti. L’unica condizione che ora esiste davvero è quella relativa alle tempistiche. Serve uno scatto di responsabilità e serve subito. Non c’è più un minuto da perdere: è il momento di decidere mettendo al centro l’interesse dei piemontesi che meritano e si aspettano un cambio di passo anche qui in Piemonte”.

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