Scoprire nel marzo 1859 il cadavere di un ufficiale francese in una villa alle porte di Torino è ben più di un caso di cronaca nera. Martigny era infatti rappresentante del governo francese, quindi la questione si fa spinosa con un Cavour che sta tramando segretamente per far scoppiare una nuova guerra con l’Austria e così far intervenire Napoleone III, secondo gli accordi di Plombières.
La diplomazia francese sente aria di inganno nelle manovre sabaude. D’altra parte il regno inglese guarda con sospetto questi passi cercando di trarne il maggior guadagno o, almeno, il minimo danno.
Torino è il cuore di un giallo storico a sfondo politico. La trama è un intreccio di opportunismi politici, ragion di stato e guizzi di onestà nell’investigatore Giacomo Dho, nato a Cuneo, ma finito oltre Manica. Le sue idee patriottiche e rivoluzionarie a suo tempo gli avevano infatti attirato guai in patria, ma anche avevano suscitato l’interesse dei servizi segreti britannici che, dopo averlo prelevato a Genova, l’avevano addestrato bene. Ora è spedito a Torino dove lo aspetta il compito di fare luce sul caso del colonnello.
Delitto a scopo di rapina, escluso. Martigny aveva un amante “come quasi tutti i personaggi di rango e i politici della Torino Sabauda”. La passione sarebbe la soluzione più semplice, ma i movimenti del colonnello fanno subito pensare a uno sfondo politico.
Così il giallo si offre come un colorato quadro della scena preunitaria nella Torino che sente ormai imminente una nuova guerra.
Lo scacchiere internazionale è in subbuglio, ma gli stessi patrioti paiono disorientati al tramonto della stagione risorgimentale. Mazziniani, garibaldini, altri tentati dalla nuova ideologia socialista si affollano a titolo di amicizia o per la causa intorno all’omicidio nella Villa della Tesoriera.
Davanti a una politica a cui “basta un colpevole”, a una ragion di stato che preferisce il silenzio allo scandalo, anche la giustizia deve piegarsi amaramente, mentre la storia fa il suo corso. La guerra esplode e dispone lei le carte delle deduzioni per chiudere il caso.
Il passato si presenta come anticipatore di anni più recenti. Le idee si fanno duttili per ragioni politiche e chi ancora persegue un comportamento integerrimo non può che registrare la propria sconfitta.
Il caso del colonnello francese
di Patrizia Petruccione, Riccardo Aicardi
Editrice Robin
euro 14