Un robot innovativo, che unisce la visione diretta del microscopio operatorio e quella approfondita dell’esoscopio, è in uso, in queste settimane, negli interventi eseguiti dal primario della Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Michele D’Agruma. La struttura è stata scelta, come poche altre in Europa, per l’utilizzo dell’evoluta tecnologia robotica. “Ci aiuta a migliorare la visione, soprattutto la luminosità, in campi operatori che, nella microchirurgia, sono molto piccoli – spiega il primario Michele D’Agruma -. Gli ingrandimenti sono realistici e definiti. Inoltre il chirurgo, che opera anche per molte ore consecutive, può mantenere una postura più ergonomica anche negli interventi che durano 8-10 ore. Per il paziente, si traduce in atti operatori ancora più precisi e in una riduzione della durata dell’intervento”.
“Si chiama Robotic Scope, unendo i termini robotica e microscopio – racconta Luigi Gibelli della ditta distributrice per l’Italia – ed è un sistema d’ingrandimento utilizzato nella super micro chirurgia nelle diverse specialità. È unico nel suo genere perché permette all’operatore, che indossa un caschetto con dei display ad alta risoluzione, di vedere l’immagine ripresa da due telecamere in stereoscopia, di lavorare e modificare le impostazioni senza mai staccare le mani dal campo operatorio”.
“Il tema delle neuroscienze è di grande attualità ed è un tema che prevede interventi diagnostico terapeutici multidisciplinari e, allo stesso tempo, è permeato dall’innovazione tecnologica – conclude il direttore generale dell’Azienda ospedaliera S. Croce e Carle, Livio Tranchida –. In questo contesto la robotica svolge un ruolo di primo piano. L’utilizzo in sala, da parte del direttore della Neurochirurgia, struttura strategica per la nostra Azienda, di un’apparecchiatura che è il top di gamma a livello mondiale nel settore, è un approccio appropriato”.