Cuneo – Per il furto di un brick di vino rosso da un euro ora rischia una condanna a cinque anni per rapina impropria. Autore del reato contestato dalla Procura di Cuneo è O. J., cittadino nigeriano che il 6 aprile 2023 all’interno del supermercato In’s di via Vecchia di Borgo aveva prelevato dagli scaffali un pacco di pasta, una confezione di sugo e un bric di vino rosso con il tappo danneggiato. Alle impiegate che stavano sistemando la merce sugli scaffali chiese se poteva prenderlo senza pagarlo e loro dissero che non era possibile e che avrebbe potuto prendere una confezione integra: “A quel punto ha iniziato a dare in escandescenze con fare minaccioso – ha riferito in aula una delle due commesse -, mi ha preso per il braccio e mi strattonava mentre la mia collega cercava di liberarmi dalla sua presa, poi mi ha lasciata ed è andato in cassa”. Qui, al cassiere di turno, O. J. avrebbe nuovamente manifestato l’intenzione di prendere la confezione di vino senza pagarla perché era rotta: “Al mio rifiuto si fece minaccioso e mi disse che se glielo avessi fatto pagare mi avrebbe spaccato la faccia. Mi sono impaurito e l’ho lasciato passare facendogli pagare solo la pasta e il sugo”. Le colleghe del cassiere avevano intanto chiamato la Polizia che intervenne poco dopo rintracciando O. J. all’interno del vicino supermercato Lidl: “Grazie alla descrizione che ci avevano fornito lo abbiamo individuato subito mentre girava tra i corridoi del supermercato – ha riferito l’agente intervenuto sul posto -, non fu collaborativo e si rifiutò di fornirci i documenti. Agitava le braccia minaccioso mentre cercava di scappare. Lo bloccammo a terra e lui tentò di mordermi la mano”. Per bloccarlo e condurlo in Questura fu necessario l’intervento di una seconda pattuglia che nel frattempo aveva trovato fuori dal supermercato la busta della spesa con dentro pasta, sugo e il bric di vino incriminato. Nella tasca del giubbotto del ragazzo anche lo scontrino con i due articoli pagati. E così, per un momento di follia e una confezione di vino da un euro, l’uomo rischia una condanna a cinque anni dal momento che il legislatore non prevede il riconoscimento della tenuità del fatto per questa fattispecie di reato. Il processo è stato rinviato all’11 aprile per la discussione.