Borgo San Dalmazzo – Giovedì 15 febbraio ricorre l’80° anniversario della deportazione dal campo di internamento e transito di Borgo San Dalmazzo di 26 ebrei. Trasportati a Fossoli e di lì ad Auschwitz, solo due sopravvissero.
Alle ore 11, è prevista la cerimonia di commemorazione presso il Memoriale della Deportazione; interverranno i rappresentanti dell’Amministrazione di Saluzzo, comunità dalla quale provenivano molti dei deportati italiani del febbraio ‘44, e l’avvocato Brunetti Levi, parente di deportati saluzzesi. Nel pomeriggio MEMO4345, il percorso multimediale storico-didattico dedicato alla Shoah, sarà aperto al pubblico dalle ore 14.30 alle 18.30 per la fruizione libera e gratuita. Saranno proiettate le video-narrazioni dedicate alle famiglie Greve e Lattes, deportate proprio il 15 febbraio 1944 da Borgo San Dalmazzo. La sera, ore 20.45, presso MEMO4345, è in programma l’incontro pubblico “Vite sospese” con lo storico Carlo Spartaco Capogreco.
Il campo di Borgo San Dalmazzo, aperto dai tedeschi il 18 settembre 1943, dopo la deportazione di 331 ebrei stranieri nel novembre 1943 era stato riaperto a dicembre dagli italiani in obbedienza all’ordinanza del 30 novembre 1943 di Buffarini Guidi, ministro dell’interno della Repubblica Sociale italiana, la cui politica razziale non solo si poneva in continuità con quella che, dal giugno 1940, aveva preso ad internare ebrei in campi considerandoli a priori potenziali nemici, ma ora anche si muoveva in esplicita collaborazione con il piano di sterminio dell’alleato nazista.
A Carlo Spartaco Capogreco, professore ordinario di storia contemporanea all’Università della Calabria, si deve la vasta e pionieristica ricerca che ha determinato la mappatura e il recupero dall’oblio dei campi di internamento allestiti dall’Italia fascista in tutta la penisola e in alcuni territori annessi tra il giugno del ’40 ed il settembre ’43. È inoltre in via di ultimazione il suo ultimo lavoro che sarà pubblicato dall’editore Einaudi e riguarda i campi di Salò, uno dei quali è appunto quello di Borgo San Dalmazzo.
Che cosa abbiano significato quei campi, nel dopoguerra molto presto divenuti invisibili agli occhi della conoscenza e della memoria, sarà l’oggetto dell’incontro pubblico “Vite sospese” che si terrà a MEMO 4345 giovedì 15 febbraio alle ore 20.45, nel corso del quale Carlo Spartaco Capogreco dialogherà con Adriana Muncinelli, curatrice di MEMO4345. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Sabato 17 febbraio, ore 20.45, presso l’auditorium di Borgo San Dalmazzo, torna “Io Sono”, della compagnia teatrale di Boves “Gli Episodi” per la regia di Elide Giordanengo. Lo spettacolo, presentato in anteprima assoluta lo scorso novembre in MEMO4345 e andato immediatamente sold out, tira le fila del nostro passato attraverso la storia di Gerard Zynger, bambino ebreo internato a Borgo San Dalmazzo, per mostrarci un presente smemorato dove gli ultimi, ancora una volta, sono resi invisibili. La partecipazione è gratuita, i biglietti sono in distribuzione presso l’Ufficio Turistico Iat di Borgo San Dalmazzo (tel. 0171.266080).