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Giovedì 26 dicembre 2024

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Coldiretti Cuneo, bene lo stop di Von Der Leyen alla norma sui fitofarmaci

Mentre arriva una risposta concreta alla manifestazione degli agricoltori, la battaglia Coldiretti continua dal Mercosur ai bassi prezzi

La Guida - Coldiretti Cuneo, bene lo stop di Von Der Leyen alla norma sui fitofarmaci

Il ritiro della proposta legislativa sull’uso sostenibile dei fitofarmaci salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall’irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agrofarmaci. È quanto afferma Coldiretti Cuneo nel commentare l’annuncio della Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen del rigetto della proposta nel suo intervento al Parlamento europeo: una risposta alla grande manifestazione degli agricoltori da tutta Europa, con la partecipazione per l’Italia della Coldiretti, a Bruxelles in occasione del Vertice straordinario UE.

“Il provvedimento – sottolinea Coldiretti Cuneo – avrebbe avuto un impatto devastante sulla produzione agricola dell’Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte all’importazione da Paesi extra-UE che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Serve un approccio realistico per sostenere l’impegno dell’agricoltura verso la sostenibilità che ha già portato l’Italia a classificarsi come la più green d’Europa con il maggior numero di imprese agricole che coltivano con metodo biologico su circa 1/5 della superficie agricola totale e il taglio record in un decennio del 20% sull’uso dei fitofarmaci che restano essenziali per garantire la salute delle coltivazioni”.

“Non a caso in Italia – continua la Coldiretti – oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%) sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (RASSF): sul totale dei 317 allarmi rilevati nel 2022, 167 scaturivano da importazioni da Paesi extracomunitari (53%), 106 da altri Stati dell’Unione Europea (33%) e solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale. Secondo lo studio della Commissione Europea peraltro – aggiunge Coldiretti Cuneo – “i maggiori impatti sulla resa si sarebbero verificati in colture che hanno una rilevanza limitata come l’uva, il luppolo e i pomodori”. Una vera assurdità se si pensa che il pomodoro è l’ortaggio più consumato in Europa e l’uva, sia da tavola che trasformata (in vino, succhi, distillati…) è una produzione di cui l’Europa detiene il primato mondiale. Senza dimenticare che il nostro Paese sarebbe il più danneggiato da una politica europea folle e lontana dalle realtà delle imprese e dei consumatori”.

“La battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori non si ferma” sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, che aggiunge: “Non accetteremo nessun taglio alle risorse economiche della PAC agli agricoltori poiché oggi occorre assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che l’allargamento dell’Unione all’Ucraina venga pagato dalle aziende agricole”.

“Serve poi cancellare definitivamente – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – l’assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall’estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e di rispetto dei diritti dei lavoratori”.

Un caso eclatante è il Mercosur, l’accordo commerciale con i Paesi sudamericani che secondo Coldiretti va respinto. Da qui la richiesta di introdurre il criterio di reciprocità delle regole produttive.

 

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