Cuneo – Accoltellato alla schiena dall’amico con cui aveva trascorso il pomeriggio del primo dell’anno 2022, a causa di una banconota da 10 euro. Doveva essere un tranquillo pomeriggio di inizio anno quello che F.B. insieme alla fidanzata doveva trascorrere a casa dell’imputato di lesioni aggravate S.L., 31enne saviglianese residente a Spinetta, ma dopo aver giocato alla play, guardato qualcosa alla televisione e bevuto molte birre, si accese una discussione a causa di una banconota da 10 euro posata sul tavolo. “Credevo fossero i soldi che avevo messo da parte per fare benzina e li ho presi” ha riferito in aula la vittima dell’aggressione che a seguito di quel gesto vide l’amico prendere un coltello sul tavolo e aggredirlo ferendolo alla schiena, “ho cercato di difendermi afferrando il coltello però l’ho preso dalla parte della lama e mi sono ferito”. Diversa la versione dell’imputato che ha negato di essere molto ubriaco quel pomeriggio e che era stato lui stesso a fine serata a chiedere ai due amici di andare via dato che la coppia stava litigando in maniera piuttosto accesa, “la ragazza era uscita di casa in lacrime e lui si è alzato con fare minaccioso verso di me, abbiamo avuto una colluttazione e sono caduto sul letto. Ho preso il coltello per spaventarlo ma lui era ancora più fuori di testa e mi ha morso sulla guancia. Io l’ho colpito inavvertitamente al fianco, poi sono riuscito a liberarmi e a scappare dal vicino”. Inutile il tentativo della fidanzata di portare il compagno ferito all’ospedale, “siamo arrivati davanti al Pronto Soccorso ma lui è voluto tornare indietro da S.L. – aveva raccontato in aula la donna – nel viaggio però ho chiamato i Carabinieri. Quando siamo arrivati a casa sua il mio ragazzo si è accasciato a terra perchè aveva perso molto sangue”. Sul posto erano arrivati i militari e l’ambulanza che ha portato F.B. in ospedale dove è rimasto per alcuni giorni; nei confronti di S.L. è scattata invece la denuncia per lesioni aggravate.
All’esito dell’istruttoria l’accusa ha chiesto la condanna dell’imputato ad 1 anno e 9 mesi di reclusione, considerata anche anche la recidiva specifica a carico dell’uomo.
Per l’accusa, invece, si era trattato di legittima difesa avvenuta nel corso di una colluttazione a cui nessun testimone aveva assistito, dato che la donna era uscita di casa prima che i due venissero alle mani.
Valide invece per il giudice le prove raccolte a carico di S.L., che è stato condannato ad 1 anno con pena sospesa.