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Venerdì 22 novembre 2024

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La verità dell’esistenza reale, l’essenziale di un gesto e di un volto

La pittura di Giorgio Giordano, saluzzese che insegna a Cuneo e che dipinge da sempre l'universo femminile ma non solo

La Guida - La verità dell’esistenza reale, l’essenziale di un gesto e di un volto

Giorgio Giordano è nato a Saluzzo nel 1960. Ha frequentato il Liceo Artistico di Cuneo e si è diplomato presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, sezione pittura. Attualmente vive e lavora a Rossana, intervallando l’attività artistica all’insegnamento. È insegnante di Discipline pittoriche e pittura figurativa al Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo.
Ha partecipato a mostre in Italia e all’estero. La sua pittura è caratterizzata da una continua ricerca degli aspetti più estremi del corpo femminile. L’artista nelle sue opere, coniuga tecniche pittoriche tradizionali con manipolazioni e sperimentazioni, che lo conducono a fermare il movimento istantaneo di un gesto quotidiano.
“Giorgio Giordano – scrive Rnrico Perottoo – svolge il suo fare pittura all’insegna soprattutto del piacere per l’atto del dipingere, esprimendosi in uno stile personale del tutto libero e contemporaneo. Attualmente, l’attenzione di Giorgio è rivolta alla figura prediletta della donna, che egli rappresentata in modo sostanzialmente realistico, indagandola nella sua ordinaria quotidianità, talvolta anche in quella più intima, senza mai essere banalmente indiscreto. L’universo femminile è eletto a protagonista di un “discorso amoroso”, condotto in forma di fotogrammi filmici, in cui la realtà si dispiega in istantanee di innamoramento per la vita dei suoi soggetti. I volti e i corpi femminili appaiono come “fantasmi” o “figure” riconoscibili di un mondo di pulsioni istintive, di desideri di piacere e di piacersi, che si annunciano e insieme si appagano di fronte a chi guarda. Giorgio entra a far parte dell’unicità di ciascuna donna raffigurata nei suoi dipinti, distribuendo i colori sciolti e vividi delle sue raffigurazioni con pennellate rapide, che costruiscono e al contempo smuovono i contorni, li sdoppiano, costringendoli a raddoppiarsi e quasi a confondersi con l’ambiente circostante accennato in modo sintetico. Il risultato ottenuto è quello di un racconto per immagini ad alta gradazione di autenticità, in cui l’artista interviene per isolare la verità dell’esistenza reale, tagliando via il superfluo, per concentrarsi sull’essenziale, sull’allusione misteriosa di un’occhiata furtiva, su un gesto sospeso e inatteso, sulla reazione pudica di una ragazza sorpresa nella privacy di una casa in cui forse si è momentaneamente rifugiata o volontariamente isolata”.
Nella sua attività ha dipinto molti piloni di montagna e proprio a La Guida ha detto: “Perchè adoro dipingere i piloni! In quei momenti, mi sento un artigiano del colore, un artigiano della pittura e non mi sento di essere un artista o di dover dimostrare chissà che cosa! In questi casi, faccio un’opera di arte pittorica e ho una grande passione per i pittori che hanno lavorato nelle nostre valli: rispetto i pittori itineranti e soffro nel vedere certi piloni che vanno a perdersi. A volte basterebbe rifare i tetti di certi piloni per allungare di decenni le loro vite! Ma c’è purtroppo un disinteresse generale”.

Giorgio Giordano

Giorgio Giordano Giorgio GiordanoGiorgio Giordano

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