Peveragno – La capitale italiana del cortometraggio, un festival internazionale, nomi altisonanti, personaggi di primo piano del mondo dello spettacolo. Da Zucchero a Raul Bova, da Paul Haggis a Francesca Chillemi, senza farsi mancare premi Oscar americani.
Un evento straordinario per un territorio che non è certo avvezzo a red carpet e passerelle.
Ma a distanza di pochi mesi dall’ultima edizione scoppia il caso, perché un quantitativo di fatture dell’AmiCorti Film Festival” 2021 e 2022, per un importo stimato di oltre 100.000 euro, risulta ancora non pagato.
Gli imprenditori locali che hanno prestato la loro opera senza ricevere quanto pattuito non ci stanno, al punto da interpellare il notiziario satirico Striscia la notizia, dopo aver tentato invano di contattare il direttore artistico della manifestazione.
“Siamo stati coinvolti in questo festival – ha raccontato un imprenditore in rappresentanza di un gruppo di creditori all’inviato della trasmissione Max Laudadio – ma siamo stati fregati. Qualsiasi tipo di servizio legato al festival, ma anche la location non sono stati pagati”.
Hotel, ristoranti, centri benessere, riprese video, tensostrutture, registrazioni, servizi di traduzione.
Tra i finanziatori della rassegna anche Fondazioni ed Enti pubblici. “Quello che doveva essere un volano economico – ha commentato il sindaco davanti alle telecamere – si è trasformato in un boomerang per le nostre imprese”.
Respinge le accuse il direttore artistico, che sostiene di aver saldato i conti personalmente e di possedere la documentazione che comprova i pagamenti. E accusa l’amministrazione comunale di aver complottato contro l’evento.
“Se non ci fosse da piangere per il danno arrecato – la replica del primo cittadino – ci sarebbe da ridere”.
Intanto pare che il numero di coloro che lamentano di essere corrisposti aumenti di giorno in giorno.
Come il vicepresidente della prima associazione organizzatrice della manifestazione, che si è defilato quando ha rilevato che le cose non procedevano al meglio, o il noto attore ed ex vicedirettore artistico Luigi Di Fiore che aveva firmato un contratto di 10.000 euro.