Cuneo – Superbonus 110% sotto l’occhio della Finanza. In queste settimane le Fiamme Gialle stanno portando avanti in tutta Italia, anche nel Cuneese, una vasta operazione per indagare sulle erogazioni pubbliche e sullem eventuali truffe ai danni dello Stato.
A Torino sono stati sequestrati oltre 12 milioni di euro, 66 i soggetti coinvolti a vario titolo segnalati ala Procura dela Repubblica di Ivrea (tra i quali i rappresentanti legali di alcune società formalmente operanti nel settore edilizio, ma di fatto inesistenti), 5 le misure cautelari personali emesse.
L’operazione, denominata Eldorado” e condotta dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Torino con il coordinamento della magistratura eporediese, è partita da una denuncia presentata dall’Ufficio Antifrode di Poste Italiane in relazione all’operatività fraudolenta di alcune società che, ricorrendo a “prestanome”, avevano illecitamente fruito della cessione dei crediti fiscali in materia di ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie (cd. “Ecobonus”).
Le indagini, svolte anche mediante la meticolosa analisi dei flussi finanziari, oltre a consentire l’individuazione dei 4 principali ideatori della frode, hanno permesso di identificare altre 62 persone coinvolte (tra “prestanome” e titolari di società corree) e le società destinatarie dei flussi finanziari asseritamente maturati a fronte di lavori di ristrutturazione edilizia mai avvenuti.
Le Fiamme Gialle torinesi hanno quindi ricostruito la truffa, finalizzata alla commercializzazione e alla successiva monetizzazione di crediti d’imposta fittizi per un valore complessivo di oltre 12,5 milioni di euro, scoprendo che i promotori dell’associazione a delinquere, della quale è risultato fare parte anche un dipendente dell’ufficio postale di Venaria Reale, avevano reclutato soggetti “prestanome” cui intestare numerose società (inesistenti e non operative) e rapporti di conto corrente. Questi soggetti, utilizzando le credenziali di accesso ai conti correnti delle neo-costituite società, richiedevano crediti d’imposta fittizi collegati a lavori di ristrutturazione inesistenti per poi cederli a 6 società operanti nel nord Italia coinvolte nel sistema illecito le quali, infine, mediante operazioni finanziarie atte a ostacolare la ricostruzione dei flussi monetari, cedevano e monetizzavano i crediti indebitamente conseguiti.
Il G.I.P. del Tribunale di Ivrea, condividendo l’impianto accusatorio dei Finanzieri, ha emesso un provvedimento cautelare di custodia in carcere nei confronti di 2 responsabili, agli arresti domiciliari per altri 2 e dell’obbligo di dimora nei confronti di un quinto soggetto.
Si è proceduto, inoltre, al sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle disponibilità finanziarie e di beni mobili e immobili nei confronti delle citate 6 società, sino a concorrenza di oltre 12 milioni di euro, corrispondenti al profitto della ipotizzata truffa aggravata ai danni dello Stato.